Integratori sportivi, servono veramente?

“Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo” – Ippocrate

E Ippocrate ancora non integrava con la vitamina B12, hmm, forse neanche con le proteine, hmm.., forse ancora non esistevano gli integratori.

Eh si, niente vit. C per Ippocrate, ma qualcosa di più saggio si conosceva forse più prima che al giorno di oggi, il benessere.

Benessere, una parola usata spesso accanto alle molte promesse e a dei enti sportivi, case produttrici d’integratori e l’intera industria alimentare.

Ma è il benessere un concetto strettamente legato prima al consumo dei cibi sani aggiungendo anche multi vitaminici, aminoacidi, proteine, estratti, etc, e poi a uno stato mentale, oppure nasce prima nel nostro stato mentale ed emotivo e di conseguenza si riflette su quello che consumiamo?

E un po come l’uovo e la gallina.

Quanto ci si sente meno stressati, è più semplice mantenere uno stile alimentare sano e bilanciato, quando invece la vita frenetica ci porta dei momenti più complessi e frustranti, il cibo meno salutare diventa il nostro primo amico fedele.

Trovare una scorciatoia è sempre una forte tentazione in molte cose nella vita, e il consumo salutare non è l’eccezione.

E molto più semplice tirare una barretta proteica fuori dalla tasca che un piatto ricco di fibre naturali e nutrienti, un multi vitaminico al mattino ci

fa sentire spesso quasi indifferenti al pensiero di prendere con se una mela come spuntino.

Ma per quanto possiamo ringraziare la scienza per le possibilità che ci dà, prima dobbiamo ringraziare il nostro corpo, quale se trattato bene, non rimane quasi mai in debito.

Nonostante la scienza della nutrizione richieda lo stesso rigore metodologico di altri settori della ricerca sulla salute delle persone, l’esposizione quotidiana al cibo e gli aspetti culturali che influenzano l’alimentazione contribuiscono a generare credenze basate su congetture, aneddoti e intuizioni piuttosto che su evidenze scientifiche. In quanto esseri umani, nemmeno i ricercatori sono immuni da questo fenomeno e le convinzioni personali possono influenzare il report dei loro studi, generando un inestricabile mix di opinioni ed evidenze.

Il primo aspetto del benessere nasce nella nostra sana e rispettosa attitudine nei confronti del nostro corpo.

L’integrazione alimentare sia sportiva e non, rimane come un supporto per chi non ha la possibilità di consumare con varietà tutti i tipi di cibo salutare a causa dei diversi problemi più gravi, che le nostre golosità.

Sarà l’integrazione alimentare un alternativa futuristica per il cibo quotidiano oppure rimarrà sempre una integrazione per chi non ha le possibilità salutari per poter consumare tutti i tipi di cibo salutare e naturale? Il futuro ci lo farà scoprire.

Ma prima che lo scopriamo, rimane sempre valido l’augurio d’Ippocrate.

Ad maiora.

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