Festival del giornalismo culturale. Intervista a Giorgio Zanchini Cultura e comunicazione

Abbiamo intervistato per le pagine di Eventi il giornalista Giorgio Zanchini, direttore del Festival del giornalismo culturale, giunto quest’anno alla sua quinta edizione. Il titolo della kermesse, che avrà luogo tra il 12 e il 15 ottobre nelle città di Urbino, Pesaro e Fano, è “Patrimonio culturale. Una Storia, 1000 modi per raccontarla”, un’occasione per riflettere sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano e sul ruolo che in essa deve rivestire la comunicazione giornalistica. I luoghi della cultura, che rappresentano la ricchezza principale di questo paese, devono mantenersi vivi, per conservare il loro fascino; per ottenere questo obiettivo la comunicazione è fondamentale. Zanchini sottolinea come, facendo tesoro delle edizioni passate, l’evento di quest’anno abbia l’ambizione di essere non soltanto un’immagine fotografica dello stato attuale del giornalismo culturale in Italia, ma anche un racconto di ciò che di nuovo si sta muovendo in quest’ambito, con particolare attenzione alla rete. È ormai chiaro a tutti che l’attività social è indispensabile per coinvolgere non solo i visitatori abituali dei musei ma anche, e soprattutto, la popolazione più giovane. A questo proposito si rivela preziosa la collaborazione con il MiBACT, in un’ottica di rivalutazione delle istituzioni museali da spazi di comunicazione unilaterale, di stampo ottocentesco, a luoghi di dialettica costruttiva tra chi fruisce e chi fornisce l’informazione. Giorgio Zanchini ha risposto anche ad alcune nostre domande, raccontandoci la sua esperienza giornalistica radiofonica, esprimendo il fascino di un medium come la radio, fatto di parola e ascolto, che unite creano una narrazione introvabile in altri media. Soffermandosi poi sulla sua “creatura”, ha colto l’occasione per puntualizzare l’importanza di manifestazioni come il Festival, che analizzano lo stato della comunicazione culturale nel nostro paese; gli Italiani non sono informati con la stessa qualità di altri utenti europei, nel nostro paese non si leggono libri o giornali e la pigrizia atavica del nostro popolo viene soddisfatta con poco. Questa inerzia si trasmette pertanto a tutto il mondo della comunicazione. Compito del giornalista culturale è, perciò, attivare le intelligenze attraverso la curiosità, trovare nuovi stimoli da sottoporre all’utente, in questo percorso è quindi fondamentale Internet e le nuove frontiere della comunicazione.

 

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