“Era una notte buia e tempestosa…”: precisamente quando?

 

Parlare e giocare col tempo, con le date, con la memoria e con la letteratura non è stato mai così facile. E lo si fa tramite il web.

Oltre al tempo ordinario, quello che viviamo e subiamo istante per istante, quello scandito inesorabilmente dal calendario e dall’orologio, ne esiste anche uno “secondario” e fittizio, ideato dagli scrittori. A chi non è mai capitato di domandarsi perché siano state menzionate determinate date in libri, film e canzoni? O meglio, chi non si è mai chiesto se magari vi è stato un motivo in particolare che ha portato un artista a scegliere quel preciso giorno anziché un altro?

Antonella Sbrilli, professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, se l’è effettivamente chiesto ed è diventata così un’originale collezionista di date disseminate in opere letterarie, dando vita ad un blog (www.diconodioggi.it) in cui ogni giorno vengono raccolte diverse citazioni della data corrente: si tratta di romanzi, poesie, film e canzoni che si svolgono in un preciso giorno o fanno riferimento ad una particolare data, partendo dal primo giorno dell’anno, compleanno di Lolita Nabokov, fino alla notte di Capodanno raccontata da Saramago. a

Diconodioggi nasce come blog il 1 gennaio del 2013: un nucleo di questa antologia era stato pubblicato già nel 1994 dalla casa editrice Giunti con il titolo “Il gioco dei giorni narrati”; sempre negli anni ’90 aveva avuto una edizione radiofonica su Isoradio Rai ed era divenuto poi un progetto di rubrica quotidiana per Videomusic. Ora questo vasto progetto editoriale è finalmente approdato in rete, grazie al formato blog e alla pubblicità dei social network, e la sua aspirazione a catturare l’attenzione di chi ha interesse per la letteratura cresce sempre più.

Al lato destro della pagina web si trova un mini calendario dove è possibile selezionare le date desiderate e visualizzare le citazioni dei suddetti giorni, con un breve commento di contestualizzazione e spiegazione della frase ed una nota informativa della fonte d’origine, intitolata “Dicono del libro”.

Diconodioggi vuole dare vita anche ad una comunità virtuale interattiva e partecipe, reclutando lettori-giocatori affinché possano fornire il proprio contributo creativo arricchendo così il repertorio di citazioni che può essere prelevato da qualsiasi forma di narrazione, sia essa letteraria, cinematografica e musicale.

Una curiosità: per il 3 luglio la scelta cade su Kafka; si tratta, infatti, di una delle poche date precise che appaiono nell’opera kafkiana, dove imperversano riferimenti temporali vaghi, e coincide anche con la sua data di nascita, nel 1883; forse proprio per questo motivo lo scrittore avrà deciso di ambientare con precisione al 3 luglio una scena del suo Castello.

Come sottolinea Stefano Bartezzaghi nella sua rubrica de L’Espresso, nelle edizioni Mondadori il 3 luglio diventa il 3 giugno (fra juli e juni in tedesco è facile far confusione); quando Il Castello fu mandato in stampa, nel 1926, il suo autore era morto da due anni, precisamente il 3 giugno 1924.

La traduzione sbagliata quindi genera quello che Sbrilli chiama un “cortocircuito lapidario”: la morte di Kafka sarebbe allora, nelle parole di Bartezzaghi, un lapsus della sua nascita o il suo errata corrige.

 

 

Michela Graziosi

 

 

 

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