Coronavirus. Aggiornamenti e consigli

E’ ormai esplosa la fobia del virus CO-Vid19, meglio noto come coronavirus, nel nostro vecchio e amato Belpaese.

In tanti si sono precipitati a far man bassa di generi di prima necessità (e non solo) per barricarsi nelle proprie abitazioni, sperando in questo modo di riuscire a scampare alla versione del momento della Peste bubbonica.

Al di la dei numeri e dei continui aggiornamenti che si succedono, volti forse a creare più allarmismo del dovuto, ciò che stupisce è un po’ lo stato di confusione generale che le nostre autorità stanno mostrando e la difficoltà di riuscire a studiare, capire e contenere questo virus.

E’ indubbio che questo momento possa indurre ad una certa prudenza nel sostenere viaggi (considerando anche che molti Paesi stranieri hanno applicato una sorta di chiusura delle frontiere ai passeggeri italiani) e portarci anche a rivedere programmi e situazioni di “vita mondana”.

Tuttavia, è da apprezzare l’iniziativa di quelle aziende che hanno finalmente iniziato ad utilizzare lo smart working per i propri dipendenti, consigliando loro di lavorare da casa.

Viene però da chiedersi se, in Italia, debba necessariamente succedere qualcosa di eclatante ed imprevedibile affinchè si decida di attuare cambiamenti utili alla collettività…

Comunque, non volendo lasciarci trascinare a fondo dal momento, anche se sicuramente questa vicenda ha e avrà pesanti ripercussioni anche economiche (basta pensare, ad esempio, alla chiusura di quasi il 50% delle sale cinema del territorio italiano), poche ore fa è stata data la notizia che una bimba di 17 giorni, affetta dal virus proprio a Wuhan (località cinese conosciuta forse solo da chi ci abitava, fino a qualche mese fa), sia guarita senza alcuna cura.

Ma perchè il coronavirus si sta diffondendo tanto rapidamente in Italia?

Innanzitutto bisogna dire che il Nord Italia, dove sono sorti i primi due focolai del coronavirus, è da sempre un territorio di scambio economico e culturale. Nelle grandi città del Nord vivono e si sposatano manager provenienti da ogni parte del mondo, anche, ovviamente, dalla Cina.

Inoltre, si ha come la sensazione che le autorità sanitarie abbiano in qualche modo sottovalutato la situazione. Essendo anche difficile monitorare gli italiani di ritorno dalla Cina, la tendenza è stata quella di classificare alcuni casi di contagio come una semplice influenza.

“Da noi si è verificata la situazione più sfortunata possibile, cioè l’innescarsi di un’epidemia nel contesto di un ospedale, come accadde per la Mers a Seul nel 2015. Purtroppo, in questi casi, un ospedale si può trasformare in uno spaventoso amplificatore del contagio se la malattia viene portata da un paziente per il quale non appare un rischio correlato. Il contatto della medesima patologia con altri pazienti oppure la provenienza da un Paese significativamente interessato dall’infezione. Non sappiamo quindi ancora chi ha portato nell’area di Codogno il coronavirus, ma possiamo affermare che il primo caso clinicamente impegnativo di Covid-19 sia stato trattato senza le precauzioni del caso perché interpretato come altra patologia”, ha dichiarato l’infettivologo Massimo Galli ai microfoni de “Il Corriere della sera”.

I comportamenti da seguire per cercare di evitare il contagio sono sempre gli stessi, ma fa comunque bene ripeterli:

1) lavare bene le mani, almeno 20 secondi, con acqua e sapone o con un disinfettante a base di alcol;

2) mantenere almeno un metro di distanza dalle persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre;

3) non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca, con le mani, che possono esser venute in contatto con superfici contaminate;

4) tossire e starnutire all’interno dell’incavo del braccio, all’altezza del gomito, per evitare di contaminare oggetti e persone, tramite le mani;

5) non assumere in maniera scriteriata antibiotici o antivirali;

6) pulire le superfici con disinfettanti chimici a base di candeggina, cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio;

7) lavarsi sempre bene le mani dopo aver toccato animali domestici, anche se al momento non vi sono prove che questi possano diffondere il virus:

8) usare la mascherina solo se si sospetta di aver contratto il coronavirus o si fornisce assistenza ad una persona malata;

9) non avere timore di aprire pacchi provenienti dalla Cina: il coronavirus non è in grado di resistere a lungo sulla superfici;

10) nel caso si fosse rientrati dalla Cina da meno di 14 giorni, si presentassero sintomi quali febbre, tosse, difficoltà respiratorie e dolori muscolari e si avessero avuto contatti con altre persone, chiamare il numero verde del Ministero della Salute: 1500.

Come accennato, è sempre utile avere con sè disinfettanti per le mani, anche se in questo momento possono essere di non facile reperimento e stanno arrivando a toccare cifre assurde; ecco allora qualche suggerimento per prepararne uno fai da te.

Innanzitutto bisogna procurarsi un flaconcino con dosatore (tipo quelli per il sapone mani) vuoto. Utilizzando un paio di cucchiai di gel all’aloe vera come base, aggiungere 15 gocce di olio essenziale alla cannella e al limone, per poi diluire il tutto con 100 ml di acqua e mescolare bene.

Un rimedio utile e anche profumato, in attesa che il peggio possa passare.

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