Cordoglio e rabbia per le morti bianche.

 

Ancora un lutto, altre morti bianche sul lavoro.

Pare incredibile che, in tempi di tecnologie avanzate e viaggi nello spazio, ancora si officino esequie per cadute accidentali da una impalcatura o per esalazioni letali nel corso di manutenzioni.

Eppure le vittime dei gravi incidenti verificatisi in questi giorni erano operai specializzati.

Eppure la normativa in materia di salute e sicurezza dei lavoratori è armonizzata alle previsioni europee ed è puntuale ed esaustiva.

Allora, cosa c’è che non va?

Cosa rispondere a quei corpi adagiati su una lastra di marmo?

Cosa dire a quelle madri, vedove, figli in lacrime?

Come alleviare il dolore? Quali forze mettere in campo perché si realizzi il MAI PIU’?

Gli organi competenti apriranno inchieste serie e rigorose per ricostruire la dinamica degli avvenimenti, per accertare fatti e responsabilità, ma è indubbio che la tragicità degli eventi imponga risposte sul rispetto delle misure di sicurezza previste sui posti di lavoro.

Alle vittime, ai familiari, alla società civile.

Questi gravissimi infortuni, proprio perché tragicamente notevoli, accendono l’attenzione sulla drammaticità del fenomeno nel nostro Paese, che in questi ultimi tempi ha registrato una pericolosa inversione di tendenza.

In virtù della crisi economica, non si risparmi sulla pelle dei lavoratori!

Normative sempre più flessibili hanno deregolamentato e liberalizzato il mondo del lavoro, barattando, pericolosamente, diritti acquisiti e principi cardine del contratto di lavoro, contraendo i limiti delle responsabilità, sfilacciando i vincoli tra datore e prestatore d’opera, togliendo dignità e sicurezza alle professioni.

Il tema della sicurezza deve essere sempre e comunque prioritario anche nella contrattazione, nel confronto con le associazioni datoriali e nell’attività istituzionale.

Con l’auspicio che l’errore umano per negligenza o superficialità non spazzi via la ragionevolezza.

Con la speranza che interessi economici non prevalgano sulle vite umane.

Con l’augurio che tutto non si risolva in un nulla di fatto.

 

Federico Mattia Ricci

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares