I BILANCI DELLE SRL Una breve analisi della tendenza delle piccole e medie imprese (2017-2019)

L’obiettivo della presente analisi è presentare i dati aggiornati sui bilanci delle Srl con riferimento all’ultimo anno per il quale si dispone della più ampia copertura di bilanci disponibili nella banca dati Aida. In questo caso, si tratta dei bilanci al 31 dicembre 2019 e del trend 2017-2019. Si tratta, pertanto, di dati e informazioni economico-finanziarie relative alla situazione immediatamente precedente la diffusione della pandemia da Covid-19 che nel 2020 ha avuto un impatto significativo sui Bilanci delle Srl.

Rispetto al totale di 934.014 Società a responsabilità limitata, per le quali risulta disponibile almeno un bilancio nel triennio 2017-2019, la breve analisi riguarda le 674.010 Srl suddivise per provincia.

I dati aggiornati estratti dai bilanci di Srl confermano le prime indicazioni relative ad una decelerazione del trend di crescita dei principali indicatori economici nel corso del 2019 rispetto al 2018. In particolare, si registra una crescita dei ricavi che, dal +5,9% del 2018, si riduce al +3,2% del 2019. Gli addetti sono in aumento del 2,9% rispetto al +3,4% dell’anno precedente. Infine, con riferimento al valore aggiunto, la crescita 2019 è pari a +4,8% a fronte del +5,6% del 2018.

La decelerazione del trend di crescita del fatturato nel 2019 ha interessato tutti i settori economici analizzati, ad eccezione delle costruzioni, in cui il fatturato passa dal +5,9% del 2018 al +6,6% del 2019, e il settore dei ristoranti e alberghi, in cui si registra la crescita pari al 6,2% nel 2019 contro il +5,7% dell’anno precedente.

A ciò si può aggiungere che, la decelerazione del trend di crescita del fatturato colpisce, in particolare, le medie e grandi imprese, mentre le microimprese, ovvero le Srl con ricavi fino a 350 mila euro, mostrano un trend negativo che però risulta meno evidente rispetto al 2018, pari a -0,9% se confrontato con il precedente -1,5%. Le piccole imprese, e cioè le Srl con un fatturato superiore a 350 mila euro ma inferiore a 2 milioni di euro, continuano a mostrare una crescita debole, come già accaduto negli anni precedenti, tanto da far registrare, nel 2019, una riduzione ulteriore, passando dal +1,6% al +1,1%. Per quanto attiene, invece, le medie imprese (con fatturato tra 2 e 10 milioni di euro) la variazione annua passa dal +4,1% al +2,9%, mentre per le società di grandi dimensioni (con fatturato superiore a 10 milioni di euro) l’incremento si riduce da +8,9% a +4,3%.

Dal punto di vista territoriale, si può evidenziare che la dinamica del fatturato sia molto positiva nel Sud (+7,3%), nel Centro (+4,3%) e meno forte nel Nord (+3,9%). In particolare, il tasso di crescita del fatturato registra il valore più elevato nelle Isole (+7,6%) e il più basso nel Nord-ovest (+3,6%).

Le Srl che hanno presentato almeno un bilancio negli ultimi tre anni, sulla base dei dati estratti dalla Banca Dati AIDA ad aprile 2021, sono 934.014. A tal riguardo si può rappresentare come esse rappresentino un universo particolarmente significativo nel panorama economico nazionale. Infatti, le circa 934 mila Srl esaminate occupano poco più di 5,8 milioni di addetti e realizzano ricavi per 1.280 miliardi di euro, con un valore della produzione totale di 1.336 miliardi e un valore aggiunto di 311 miliardi, impiegando in media 6,2 addetti.

Il 61,8% delle Srl esaminate (pari a poco meno di 580 mila) è formato da microimprese (ovvero Srl con fatturato fino a 350 mila euro) aventi in media 1,2 addetti; il 27,1% (circa 253 mila unità) sono piccole imprese (ovvero Srl con fatturato compreso tra 350 mila e 2 milioni di euro) aventi in media 7 addetti; il 9,2% (poco meno di 86 mila) è costituito da medie imprese (ovvero Srl con fatturato compreso tra 2 e 10 milioni di euro) aventi in media 20,4 addetti e, per concludere, l’1,9% (circa 17.500 unità) è rappresentato da grandi imprese (ovvero Srl con fatturato superiore a 10 milioni di euro), che impiegano in media 91,9 addetti.

A partire dal campione delle 934.014 imprese, che hanno presentato almeno un bilancio negli ultimi tre anni, al fine di esaminare i principali indicatori di bilancio delle Srl e costruire un trend utile per un’analisi di benchmarking esterno, si è voluto focalizzare l’attenzione sulle società che al momento dell’estrazione dei dati risultavano aver presentato tutti i bilanci dei tre esercizi considerati (2017, 2018 e 2019).

Così facendo, il numero del campione delle imprese indagate si è ridotto da 934.014 a 674.010. Per una più attenta analisi, si è voluto successivamente procedere raggruppando il campione per settori economici: industria 13,9%, costruzioni 14,1%, commercio 20,3%, trasporti 3%, ristoranti e alberghi 6,5%, servizi professionali, finanziari e assicurativi 31,6% e altro 10,6%.

L’analisi dei dati relativi alle Srl che hanno presentato i bilanci nell’intero triennio mostra un trend di crescita dei principali indicatori, in linea con l’aumento del PIL nazionale e la crescita economica che, a partire dal 2015, ha interessato l’economia italiana. In particolare, rispetto al 2018, a fronte di un aumento degli addetti totali pari a una media del 2,9%, nel 2019 le Srl esaminate hanno realizzato un incremento del fatturato pari al 3,2%, un aumento del valore della produzione pari al 2,9% e una crescita del valore aggiunto pari al 4,8%.

Il ranking relativo ai ricavi è rispecchiato in maniera significativa anche dai dati che attengono il valore della produzione, a partire dal settore dei trasporti (+6,6%), delle costruzioni (+6%) e degli alberghi e ristoranti (+6%).

Le piccole imprese, cioè quelle con fatturato compreso tra € 350.000 e € 2.000.000, complessivamente, registrano una crescita moderata del fatturato (+1,1%), appesantita dal segno meno dell’industria (-0,4%) e del Commercio (-0,2%) a fronte di buoni andamenti positivi negli alberghi e ristoranti (+3,3%) e nei servizi finanziari, professionali e assicurativi (+3,1%).

Le società di media dimensione (ricavi compresi tra € 2.000.000 e € 10.000.000) registrano performance migliori, soprattutto in relazione al valore aggiunto (+4,9%), il cui andamento è trainato soprattutto dalle costruzioni (+9,2%) e dai Trasporti (+9,2%), bene anche il settore dei Servizi professionali (+8,2%).

A conclusione, con riferimento a tutti i parametri analizzati, è utile sottolineare come le migliori performance sono registrate dalle grandi imprese (con ricavi superiori a 10 milioni) che, per quanto concerne la variazione degli addetti (in totale pari a 6,7%), evidenziano un forte incremento negli alberghi e ristoranti (+16%), nelle costruzioni (+13,4%) e nei trasporti (+11,3%), mentre la crescita risulta più contenuta nel Commercio (+4,3%) e nell’industria (+4,1%). L’andamento positivo complessivo del fatturato (+4,3%) per tale classe dimensionale è trainata dal comparto della ristorazione e ricettività (+20,5%), seguito dalle costruzioni (+15,5%) e dai trasporti (+10,1%).

Dopo questa disamina “globale” e propedeutica che coinvolge tutte le Srl che nel triennio 2017-2019 hanno regolarmente depositato il bilancio di esercizio, si può restringere l’analisi sulle sole Società che presentano un patrimonio netto con segno positivo e un utile di esercizio.

Nello specifico, si tratta di 478.407 Società che, con 4.125.693 addetti, generano un fatturato complessivo di 1.007 miliardi di euro, un valore della produzione oltre i 1.046 miliardi e un valore aggiunto superiore ai 254 miliardi.

Passando ai dati patrimoniali, fermo restando le grandezze “Totali immobilizzazioni” e “Totale attivo circolante”, che si caratterizzano per la specificità operativa di ciascun settore, i dati relativi al Passivo devono essere letti in relazione agli indicatori finanziari e patrimoniali.

La dinamica dell’attivo immobilizzato (+4,1%) mostra un discreto aumento della propensione agli investimenti, grazie al contributo delle Srl esercenti attività industriale (+5,5%) e commerciale (+5,4%), laddove il settore edile fa rilevare l’incremento più contenuto (+2,7%).

Dal punto di vista dimensionale, la variazione delle immobilizzazioni è connessa soprattutto alla performance delle grandi imprese (+7,7%), mentre le microimprese, registrano l’incremento meno significativo (+1,7%).

A conclusione del focus sui bilanci delle Srl per il triennio 2017-2019, si è ritenuto opportuno elaborare una statistica del ROE (Risultato netto di esercizio/Patrimonio netto*100) delle singole imprese su base annua e per classi dimensionali in riferimento ai seguenti valori-soglia percentuali:

• ROE < 0;

• ROE tra 0 e 10%;

• ROE oltre il 10%.

L’analisi ha riguardato il campione generale di 674.014 Srl attive riferito ai vari settori merceologici, ricomprendendo così anche le Srl con utile netto e patrimonio netto non positivi.

È interessante osservare come, in linea con quanto visto in precedenza, i dati indichino un trend crescente del return on equity (ROE) nel triennio considerato. Infatti, se nel 2017 le Srl con un ROE negativo rappresentavano il 24,2% del totale, nel 2018 tale quota si è contratta fino a raggiungere il 22,7%, con un miglioramento di 1,5 punti per poi risalire leggermente nel 2019 di 0,2 punti e fermandosi al 22,9%. Invece, la percentuale di società con una redditività netta inferiore al 10% è salita di 2,5 punti tra il 2017 e il 2019, mentre quella delle Srl con un ROE superiore al 10% è diminuita di 1,3 punti, raggiungendo il 43,4%. In pratica, sono aumentate le Srl con un ROE positivo, ma l’incremento ha riguardato solo le Srl con una redditività bassa e cioè inferiore al 10% che ha, dunque, assorbito completamente il decremento della fascia di redditività più alta e cioè le Srl con un ROE superiore al 10%.

(FONTE: Fondazione Nazionale del Commercialisti)

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