Ancora per due anni, la Maker Faire europea sarà ospitata da Roma

1“La bella notizia con cui apriamo questa giornata è che abbiamo raggiunto l’accordo per ospitare a Roma, ancora per due anni, l’unica edizione europea della Maker Faire”: Riccardo Luna, giornalista e organizzatore dell’edizione europea della fiera che ospita i maker del vecchio continente- gli artigiani digitali animatori di quella che è stata definita come la terza rivoluzione industriale- apre così il Maker Day, la giornata introduttiva anche alla call dei maker che volessero prendere parte alla fiera, che si è tenuta venerdì 28 marzo al Tempio di Adriano a Roma. Una edizione, quella del prossimo ottobre, che introdurrà diverse novità, a partire dal cambio di location: non più il Palazzo dei Congressi dell’Eur, effettivamente poco adatto a ospitare le decine di espositori e i 35mila visitatori che qualche mese fa animarono, del tutto inaspettatamente, i tre giorni di fiera, ma una nuova sede che verrà comunicata a breve. E poi l’apertura alle scuole superiori e agli istituti tecnici, che verranno coinvolti nella selezione e che saranno rappresentati dai dieci migliori progetti candidati, l’introduzione di molti nuovi settori di interesse- tra cui quello del food, punto di forza del made in Italy nel mondo- e la conferma, invece, di Intel come main sponsor del progetto e grande protagonista anche nella prima edizione, quando presentò, insieme con Massimo Banzi– fondatore di Arduino– il progetto Galileo. Proprio Arduino- nonostante l’assenza di Banzi impegnato negli Usa- è stato il grande protagonista anche di queste due giornate dedicate alla tecnologia e all’innovazione nel cuore di Roma: il software open source che permette di imparare a programmare con relativa facilità e con una spesa molto contenuta, infatti, è stato sicuramente uno degli elementi di accelerazione del movimento dei makers e della stampa in 3d che, nata negli anni Ottanta, ha visto una crescita esponenziale nell’ultimo decennio. E sempre a proposito di scuole, notevole è l’attenzione dedicata ai giovani e giovanissimi nell’universo dei makers, come testimonia l’intervento di Chiara Russo, che ha raccontato dell’esperienza di Codemotion Kids e dell’entusiasmo dei bambini e dei ragazzi che animano questi laboratori in cui imparano a programmare e a realizzare oggetti: “Oggi, saper programmare è importante come saper leggere e scrivere, e inoltre i bambini imparano a lavorare in squadra e a utilizzare quegli elementi di logica che saranno loro utili nello studio della matematica dalle elementari in poi” ha spiegato Russo, aggiungendo come “i ragazzini che frequentano i nostri corsi riescono a tradurre in tecnologia le loro idee e a costruire da soli i propri giocattoli”. Seguendo il consiglio del presidente americano Barack Obama che, in una giornata in cui la Casa Bianca, all’inizio del 2012, ospitò i makers, consigliò ai ragazzi: “Non comprate il prossimo videogioco, programmatelo voi!”.

Claudia Proietti

 

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