L’ABBAZIA DI SAN GALGANO IN TOSCANA.

L’abbazia di San Galgano è un’abbazia Cistercense, sita ad una trentina di kilometri da Siena, nel comune di Chiusdino. Il complesso monastico è celebre in tutto il mondo per la sua chiesa senza tetto e pavimentazione, in stile Gotico. La fondazione dell’abbazia è del 1218, ad opera dei Monaci Cistercensi, fu realizzata per accogliere i pellegrini che affluivano numerosi al vicino Eremo di Montesiepi. La grande chiesa lunga 72 metri e larga 21, in stile Gotico Cistercense, con accanto il Monastero fu terminata nel 1262. Nel XIV secolo l’abbazia godette di grande potenza e splendore, grazie anche ai privilegi concessi da vari Imperatori, tra i quali Federico II, ed anche alle munifiche donazioni ricevute a cui si aggiunse l’esenzione della “decima” da parte di Papa Innocenzo III. Nel 500 si ha memoria di una contesa tra la Repubblica di Siena e Papa Giulio II, che portò ad un’ interdizione della Santa Sede verso Siena nel 1506, la quale però resistette ordinando ugualmente ai sacerdoti di celebrare regolarmente tutte le funzioni liturgiche. Poi iniziò la decadenza. Già a metà del 500 i Monaci che vi risiedevano erano solo 5 e a metà del secolo successivo ne era rimasto uno solo. La struttura restò in completo abbandono, fino a che nel 1786 crollò il campanile, travolgendo anche parte del tetto. Il luogo diventò cava di pietre e di colonne per la costruzione delle abitazioni della zona, poi all’inizio del XX secolo opere di manutenzione e di restauro l’hanno resa come la possiamo vedere ancora oggi. Infatti nel 1924 si iniziò il restauro eseguito con metodo conservativo ad opera dell’ Arch. Gino Chierici, il quale si ispirò ai principi di John Ruskin padre appunto di questa tecnica di restauro. Non furono quindi realizzate ricostruzioni arbitrarie o integrazioni, si decise semplicemente di consolidare quanto rimaneva del monastero. La chiesa rispetta perfettamente i canoni delle Abbazie Cistercensi, tali canoni erano stabiliti dalla regola di San Bernardo e prevedevano norme precise per quanto riguarda la localizzazione, lo sviluppo planimetrico e lo schema distributivo degli edifici. Le Abbazie dovevano sorgere lungo le più importanti vie di comunicazione (in questo caso la via Maremmana) per render più agevoli le comunicazioni con la Casa Madre; inoltre in genere erano poste vicino ai fiumi (qui il fiume Merse) per poterne sfruttare la forza idraulica e infine in luoghi boscosi o paludosi per poterli bonificare e poi sfruttarne il terreno per le coltivazioni. Dal punto di vista architettonico gli edifici dovevano essere caratterizzati da una notevole sobrietà formale. Nel caso specifico di questa Abbazia per la sua edificazione sembra che i Monaci si ispirassero anche alla scala musicale della ottava diatonica naturale, riportandola sul modello geometrico. Nell’immediata vicinanza, sulla collina di Montesiepi, si erge una piccola Cappella di forma circolare al cui interno si custodisce una delle “reliquie” più affascinanti e misteriose dell’intera regione: “la Spada nella Roccia di San Galgano”. Proprio al centro della cappella circolare, dal pavimento in cotto sporge uno sperone di roccia, al cui interno è incastonata la spada, che risulta forgiata all’incirca nel 1170. La leggenda racconta che Galgano Guidotti, nato a Chiusdino nel 1148 da famiglia nobile, dopo una vita dissoluta fatta di divertimento e capricci e dopo l’apparizione dell’ Arcangelo Michele, si convertisse al Cristianesimo, effettuando il gesto simbolico di trafiggere con la sua spada una roccia formando una croce con l’elsa. Diventa così un uomo devoto, conosciuto in tutto il territorio senese, fino a che non si ritira in una capanna sul Monte Siepi. Subito dopo la morte del Santo avvenuta nel 1181, venne qui costruita la Rotonda o l’Eremo di Montesiepi, consacrata nel 1185. L’Eremo ha una pianta circolare che ricorda i Mausolei Romani. Sulle pareti esterne si alternano fasce di pietra bianca e mattoni. Con la stessa alternanza è costruito anche l’interno della cupola. La cappella è addirittura arricchita dagli affreschi del pittore senese Ambrogio Lorenzetti. Tra leggende, architettura e bellezze paesaggistiche, una visita a San Galgano vale da sola un viaggio in Toscana per la magia e le suggestioni che il luogo sa suscitare.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares