La XVII edizione del festival “La scena delle donne” prosegue in Friuli Venezia Giulia dal 9 al 29 ottobre con Marta Cuscunà, Laura Curino, giovani proposte, produzioni internazionali e laboratori

La XVII edizione del festival “La scena delle donne” prosegue in Friuli Venezia Giulia dal 9 al 29 ottobre con Marta Cuscunà, Laura Curino, giovani proposte, produzioni internazionali e laboratori

Prosegue dal 9 al 29 ottobre, toccando nuove tappe del Friuli Venezia Giulia, “La scena delle donne”, il festival internazionale giunto alla XVII edizione per la direzione artistica di Bruna Braidotti, organizzato dalla Compagnia di Arti e Mestieri e realizzato con il contributo del MiC, il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli. Pordenone, Trieste, San Vito al Tagliamento, Maniago e Cordenons saranno le città che ospiteranno la seconda parte del festival che da diciassette anni rivolge la sua attenzione alla presenza delle donne negli ambiti della cultura e del teatro per incoraggiare un equo coinvolgimento delle donne in quei settori in cui non hanno ancora pari visibilità e diffusione, «nonostante rappresentino più delle metà della popolazione mondiale», dichiara Bruna Braidotti.

Il Festival che era stato dedicato nel mese di settembre alle proposte della giovane scena delle donne continua in ottobre con le proposte nazionali più significative che trattano le tematiche femminili. Arrivano anche proposte internazionali, grazie alle reti mondiali con cui il festival della Compagnia di Arti e Mestieri diretta da Bruna Braidotti si è interfacciato, come La Escritura de la/ diferencia/s di Cuba e il Women Playwrights International, ma anche grazie alla collaborazione con il festival S/paesati di Trieste.

Così, nel mese di ottobre il festival, gli spettacoli e i laboratori in programma analizzano uno dei temi meno conosciuti ma più interessanti che emergono dalla ricerca delle donne, l’organizzazione sociale arcaica in cui dominavano le divinità femminili: «Il tema – dichiara Bruna Braidotti – ci apre squarci su un’altra possibilità di convivenza umana che è esistita per molto più tempo, e prima, della civiltà patriarcale in cui ancora oggi viviamo. Spettacoli e stage ci rilanciano scenari di mondi di pace e creatività che ci giungono dai saperi femminili sepolti da millenni, ma che ancora sopravvivono nelle leggende, nei miti e in un inconscio collettivo rimosso».

I primi appuntamenti di ottobre sondano questi mondi da spunti differenti. Si inizia al Teatro Verdi di Maniago sabato 9 ottobre (ore 20.45), con la pluripremiata autrice e interprete Marta Cuscunà, che porta in scena, in collaborazione con il Centro Antiviolenza Voce Donna Onlus – Pordenone, “Il canto della caduta”; originaria di Monfalcone (Go) e in assoluto tra le figure più apprezzate del panorama teatrale contemporaneo, Marta Cuscunà affronta il mito di Fanes della tradizione popolare dei Ladini, una piccola minoranza etnica che vive nelle valli centrali delle Dolomiti, e lo fa adottando tecnologie di animatronica comunemente applicate al mondo degli effetti speciali cinematografici, scardinando l’immaginario del teatro di figura in Italia ancora molto legato alla tradizione popolare. Il ciclo epico racconta di un regno pacifico guidato da donne regine, distrutto dall’inizio di un’epoca del dominio e della spada: «uno spettacolo che ci ricorda – dichiara Voce Donna Onlus che sostiene l’ospitalità del progetto – quanto se avessimo più sguardo femminile nel mondo vivremmo in una società più pacifica».

Si prosegue domenica 10 con il workshop a cura di Bruna Braidotti “Il linguaggio della dea” (ore 10.00-13.00), un’immersione espressiva per scoprire il mondo femminile che deriva dalle riflessioni del pensiero filosofico delle donne e dalle scoperte di studiose e ricercatrici sul matriarcato arcaico.

“La scena delle donne” collabora con il festival S/paesati di Trieste per portare giovedì 14 sul palco del Teatrino Franca e Franco Basaglia (ore 20.45), uno spettacolo che riunisce la Compagnia di Arti e Mestieri e la Compagnie ia: “Si près des profondeurs – Così vicino al fondo” di Camille Davin, selezione mondiale al Women Playwright International di Santiago del Cile 2018, una storia tra fiaba e cronaca che culminerà in un mondo fatto di barche portatrici di speranze in grado di condurre i migranti verso i propri cari lasciati indietro.

Venerdì 15 ottobre “La scena delle donne” fa tappa a Fontanafredda, dove nella Sala Consiliare del Comune (ore 18.30) va in scena “La commedia delle donne”, con Bruna Braidotti e Bianca Manzari, spettacolo vincitore nel 2013 del Premio di drammaturgia femminile Mariangela Melato: due attrici, per sopravvivenza e per arte, cercano di conciliare la loro vita quotidiana con il lavoro, attingendo alla Commedia dell’Arte e alle commedie di Carlo Goldoni in un mondo che non è registrato sulla loro indole, ma che sono costrette comunque a seguire, in modo inconsueto, fino al lieto fine che vedrà le due attrici progettare il prossimo canovaccio, studiato a misura per loro.

Sabato 16 (ore 16.00-19.00) e domenica 17 ottobre (ore 10.00-13.00) si terrà il workshop di teatro fisico sul tema del sogno, dal titolo “Sulle ali del sogno”: condotto da Angela Lattanzio, esperta di teatro danza con alle spalle una solida formazione nelle tecniche di danza moderna e contemporanea grazie allo studio con insegnanti di fama internazionale come Elsa Piperno, Simone Forti e Carolyn Carlson, il laboratorio guiderà i partecipanti in un percorso che unisce danza, gesto e suono per dare forma ai sogni e alle visioni di ciascuno, che saranno condivise in una dimostrazione pubblica che si svolgerà domenica 17 (ore 12.30), in uno spazio urbano in via di definizione a Pordenone.

La selezione di spettacoli di giovani artisti e artiste “La vetrina delle giovani proposte” del festival “La scena delle donne” continua anche nel mese di ottobre per poterli offrire al mondo della scuola, con due nuovi appuntamenti: “DisAPPenture” di e con Davide Lazzaretto, in scena all’Auditorium Aldo Moro a Cordenons (ore 18.30) sabato 23, la storia del cammino di un uomo in un mondo che crede di conoscere, ma del quale ha visto un lato soltanto, Le Social App: tramite un finto profilo femminile, l’uomo vede finalmente la tempesta di messaggi cui sono sottoposte ogni giorno le rappresentanti dell’altro sesso, iniziando a interrogarsi sull’origine di questo fenomeno; e, all’Auditorium Zotti a San Vito al Tagliamento, andrà in scena venerdì 29 (ore 10.00) “In qualunque posto io mi trovi”, di Eleonora Cicconi, interprete, e Noemi Radice, regista. Premiato al concorso “La giovane scena delle donne” nel 2018, narra di una quindicenne alla ricerca della propria identità che si rifugia nel mondo di YouTube; qui fa amicizia con una YouTuber che diventa per lei un modello di vita, mentre lotta con l’ambiente familiare e con il suo senso di inadeguatezza, incontrando difficoltà nel mettere in comunicazione il mondo ideale di YouTube con il mondo reale delle sue giornate.

Mercoledì 27 ottobre, presso la Casa dello Studente – Sala Api (ore 18.00), è la volta poi della produzione internazionale Hess Collective e La MaMa “Spoiled” della premiata drammaturga canadese-americana Elisabeth Hess, con Arianna Addonizio che porta in scena storie di violenza contro le donne dal punto di vista maschile per fare luce su alcuni aspetti della cultura patriarcale e misogina, e far comprendere agli uomini da dove nasce la violenza.

Altra importante ospite è Laura Curino, giovedì 28 ottobre, sul palco dell’Auditorium Zotti a San Vito al Tagliamento (ore 20.45): in scena “Artemisia, Caterina, Ipazia…e le altre”, ideato e diretto da Consuelo Barilari e scritto da Laura Curino insieme a Patrizia Monaco; uno spettacolo biopic su Artemisia Gentileschi in cui si intrecciano, evocate dalla radiografia del dipinto “Santa Caterina d’Alessandria”, diversi personaggi – Artemisia Gentileschi, Caterina d’Alessandria, Giovanna d’Arco, Ipazia, Lucrezia, Susanna e i Vecchioni, Giuditta – ; donne vittime di violenza che hanno lasciato una grande testimonianza di forza, creatività e sapienza, e che Laura Curino evoca ed interpreta, in un racconto ironico, tagliente e molto spesso comico, per comporre una suggestiva scenografia di grandi video proiezioni a più livelli.

Il gran finale è uno spettacolo internazionale che veicola un messaggio fortemente simbolico. Venerdì 29 ottobre, in scena “Sombra protectora” della poetessa cubana Teresa Melo, una produzione Metec Alegre e Consejo Provincial de Las Artes Escénicas de Santiago de Cuba, per la regia di Alina Narciso. I tornado che spesso si abbattono sulle aree caraibiche s’incrociano con la vita di una donna: una metafora potente su un cambiamento radicale portato dal forte vento della rivoluzione culturale delle donne.

Info contatti e biglietteria

T. 0434 40115; +39 340 0718557 info@compagniadiartiemestieri.it

www.scenadelledonne.it/biglietteria

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares