Arte da ascoltare. Se il nuovo dpcm continua a prevedere la chiusura dei luoghi dell’arte, Ludovico Pratesi per Artribune realizza una serie di podcast nei quali racconta la bellezza

Comincia da Palazzo Barberini, nel cuore di Roma, il ciclo di appuntamenti virtuali che il critico d’arte Ludovico Pratesi ha curato per Artribune. Mediante dei podcast, fruibili on-line sulla piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea e nata nel 2011, l’esperto, da solo all’interno dei musei romani, racconta la bellezza per ora interdetta alla visita del pubblico. “Da solo al museo” è un po’ quindi il modo di far entrare anche noi all’interno delle sale ricche di storia dell’arte e di opere famose, e meno, segno di eternità e grandezza.

La prima tappa è stata appunto Palazzo Barberini, progettato dall’architetto Carlo Maderno, autore anche della facciata della Basilica di San Pietro, per Papa Urbano VIII. Nella dimora storica vi è custodito il celebre ritratto del pontefice in marmo, realizzato da Gian Lorenzo Bernini, uno degli autori preferiti di colui che al secolo si chiamava Maffeo Barberini.

Nel suo percorso, Pratesi svela storia e aneddoti relativi all’architettura del palazzo e delle opere che contiene, muovendosi in un silenzio irreale e circondato dai capolavori dei più grandi come Andrea del Sarto, Agnolo Bronzino, Canaletto, Caravaggio, El Greco, Guercino, Lorenzo Lotto, Raffaello, Tiepolo. Come se fosse allora una piccola e particolare lezione di storia dell’arte, potremo immaginare di indossare le cuffie per ascoltare una sorta di audioguida, in grado di ricordarci lo sguardo vivace de “La fornarina”, il famoso dipinto a olio su tavola di Raffaello Sanzio, databile al 1520 circa, che é “firmato” dall’artista sul bracciale della donna: Raphael Urbinas, o, ancora, il suggestivo “Narciso” di Caravaggio, emblema del peccato della vanità. Il formato verticale della tela concede a Caravaggio di dare vita a una figura quasi perfettamente doppia: le braccia disposte ad arco di Narciso seguono l’andamento della tela e dal suo profilo chino si suggerisce lo sguardo anelante e sofferente. Il tutto garantisce la perfetta trasfigurazione di un episodio della mitologia in epoca moderna.

Si trova nella Galleria di Palazzo Barberini anche la rievocazione, sempre caravaggesca, dell’episodio biblico di Giuditta e Oloferne, che aveva assediato e conquistato il popolo di Israele, salvato però dall’arguzia di Giuditta, nobile vedova, che si reca in visita dal condottiero, facendo credere di voler tradire i suoi, mentre la donna salverà il suo popolo, decapitando Oloferne. Ancora, sempre qui sarà possibile tornare ad ammirare, e per ora rievocare, tra gli altri, il più famoso ritratto di Enrico VIII, dipinto da Hans Holbein, pittore e incisore tedesco, e “Il trionfo della Divina Provvidenza” di Pietro da Cortona, il ritratto di Beatrice Cenci di Guido Reni e quello di Santa Maria Maddalena di Piero di Cosimo.

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