Vino e zafferano

E’ tempo di zafferano : la pianta germoglia a settembre per fiorire a ottobre, periodo in cui gli stimmi fiorali vengono raccolti rigorosamente a mano. I fiori dello zafferano sono di colore violetto, 3 – 5 per pianta con stilo di colore giallastro, che termina con uno stimma diviso alla estremità in tre parti, di colore arancione dai quali si ottiene la spezia. I fiori si raccolgono al mattino presto al sorgere del sole quando sono ancora chiusi e gli stigmi vengono subito recuperati e fatti essiccare su teli di lino . La pianta di zafferano, appartiene alla famiglia delle Iridacee, è coltivata in tutto il mondo e in Italia sono note le coltivazioni della Sardegna, Abruzzo, Umbria , Toscana e molto diffuso anche nella regione Marche dove una associazione tra produttori ne tutela la qualità e la divulgazione.

Una serata speciale ricca di sfumature tutte da assaporare e da scoprire si è svolta con lo Chef

Elis Marchetti e con Associazione Zafferano Marchigiano presso Conero Golf Club.

Venerdì 3 Settembre 2021 ore 20:30 – CONERO GOLF – SIROLO – WINE EVENT EXCELLENTE – LO ZAFFERANO E I VINI NATURALI DALLE FRAGRANTI NOTE DI ZAFFERANO. L’Oro Rosso, così viene chiamato lo Zafferano Puro, una ricchezza ancestrale tutta Marchigiana che ha lasciato molte tracce nella storia della Regione Marche. Tutto questo è stato proposto nello speciale menù al Conero Golf Club di Sirolo dallo Chef Patron Elis Marchetti, testimonial dello Zafferano Marchigiano in una cena – evento ai profumi di Zafferano Puro Pregiato, eccellenza prodotta dai produttori aderenti all’associazione.

“Vino e Zafferano” Tanti i profumi speziati nei grandi vini : tra i più frequenti nel bouquet dei vini evoluti che hanno subito un passaggio in botte o anfora e affinamento in bottiglia, un esempio chiarificatore è l’evoluzione del profumo di vaniglia tipico del vino affinato in barrique.

Altri profumi speziati che ritrovano abbastanza spesso sono quelli di: chiodi di garofano, pepe nero, zafferano, noce moscata, macis, cumino, cardamomo. Ad esempio il Pinot Nero esprime note di pepe nero e il fantastico Semillon che nel Sauternes è attaccato dalla muffa nobile, regala sentori e note proprio di zafferano puro.

Alla vista del suggestivo e rilassante tramonto nel Parco naturale del Monte Conero è stato presentato Il libro di Davide Eusebi e Otello Renzi, porta il titolo di #Culturedivigna.

Il binomio talentuoso ci ha portati in viaggio nei sensi , sulle orme di Mario Soldati.

Racconti di tradizioni, vini di terra e di vigna. Mario Soldati avviò, 50 anni fa, un intrepido viaggio alla ricerca dei vini veri, i vini dei contadini, contrapposti a quelli dell’industria nascente. Oggi i due enogastronomi erranti e studiosi vinosi, Davide Eusebi e Otello Renzi, riprendono quelle tracce per tentare di portare a naturale compimento l’opera del grande scrittore, alla ricerca dei vini di terra

e di vigna, della finezza filata in purezza, della verginità nel calice. Un viaggio a ritroso nel tempo, nel tentativo di cavare l’anima ai vini, narrando l’uomo e la sua opera. Storie e sorsi d’ umanità. Un invito al lettore a vivere il calice al di là della forma e della sostanza, perché ogni vino parla e va raccontato.

Il significato letterale dell’espressione nella” botte piccola c’è il vino buono” ben si addice ad un breve saggio che racchiude al suo interno preziosi contenuti, capaci di condurre il lettore nell’affascinante mondo del vino tra assaggi, passaggi e paesaggi, viaggio nei sensi per il senso stesso di un viaggio all’interno di un calice da bere per dire grazie alla vita e alla vite…

Ecco lo speciale Menu con abbinamenti di grandi selezioni di vini che contengono profumi speziati richiamando anche lo zafferano:

Pregustativo di Benvenuto

Focaccia allo Zafferano Marchigiano e topinambur croccante

Crostino di ricotta e acciuga di San Benedetto del Tronto, arancia candita, thè verde e lime

Antipasto

Calamaretto scottato al rosmarino con julienne di zucchine, nocciole e tartufo Nero Estivo

Vino Sorgivo – 1759 Spumante Metodo Classico Pinot Nero rosato dosaggio zero 2015 Bio Valturio Macerata Feltria PU

Primi Piatti

Pennette Senatore Cappelli 1915 Latini, cipolla di Suasa, nocciole e Tartufo Nero Estivo

Tagliolino all’uovo Latini , Moscioli di Portonovo presidio Slow Food e Zafferano Piceno CRU Acquaviva Picena

Alba sul Tropico – Ergo Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2018 Mirizzi Jesi AN

Secondo Piatto

Trancio di pescato in panatura di mandorle e pompelmo, salvia croccante, gocce di Zafferano Marchigiano e olio al basilico

Il Miracolo del Beato Angelico – Jera Verdicchio di Matelica Docg Riserva 2016 Borgo Paglianetto Matelica MC

Dolce

Semifreddo allo zafferano puro e croccante con miele di ailanto, foglia di menta e zenzero candito

L’Oro del Guerriero – Passito Guerrieri Piagge Terre Roveresche PU

in omaggio sono stati consegnati il libro “Culture di Vigna” e una confezione di Pasta all’uovo Latini

Una spezia preziosa: per avere un chilo di zafferano secco occorrono circa 120.000 – 140.000 fiori dai quali si prelevano gli stimmi che più o meno corrispondono a 10Kg/ha di prodotto secco. Da qui si spiega il prezzo elevato di questa spezia, più costosa dell’oro.

L’origine dello zafferano, si ritiene sia originaria dell’Asia minore e che le sue prime coltivazioni fossero in Turchia. Gli antichi egizi conoscevano questa spezia e se ne servivano per produrre unguenti e profumi che venivano impiegati per cerimonie sacre. Usavano i suoi stimmi per tingere preziosi tessuti.

Il nome “zafferano” deriva da una parola araba, za’faran che significa giallo.

La coltivazione dello zafferano era tenuta in gran conto nell’antichità per il grande valore di questa spezia chiamata anche “oro rosso”.

Nell’antica Grecia lo zafferano era apprezzato per le sue proprietà medicinali, come colorante e serviva per preparare unguenti e profumi. Ma fu all’ epoca della Roma imperiale che lo zafferano assunse il più alto valore divenendo simbolo di ricchezza.

I nobili tingevano i loro tessuti con la polvere di zafferano che dava un colore simile a quello dell’oro, nei banchetti imperiali i commensali si adagiavano su cuscini o triclivi spruzzati con questa aromatica spezia.

Alla fine del 1300 la coltivazione dello zafferano si era diffusa in Europa ed era fiorente soprattutto in Spagna, in Grecia e in Italia.

Nel Rinascimento continua l’interesse per lo zafferano utilizzato da erboristi e speziali come medicina. Lo zafferano era molto costoso e solo le famiglie più ricche potevano permettersi di adoperarlo in cucina.

Vino e zafferano ? si un connubio possibile e similitudini di sensazioni odorose e gustative da cogliere con attenzione e meditazione : lo zafferano contiene il safranale, olio essenziale con caratteristiche proprie ed esclusive.

poi il colore rosso acceso dato dalla presenza di carotenoidi, utili per il nostro organismo per contrastare l’invecchiamento e a difesa delle difese immunitarie. Lo zafferano naturalmente è usato in cucina per proprietà digestive e stimolante dell’appetito

Le combinazioni migliori si hanno con il riso (risotto allo zafferano), con i crostacei, i frutti di mare, le carni bianche e le salse delicate. Va aggiunto a fine cottura, magari stemperato almeno per due ore in un liquido tiepido, altrimenti rischi di perdere il suo profumo e il suo caratteristico sapore.

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