TTZOI, l’arte fin dalla sua nascita

Un paio di mesi fa, esattamente il 21 maggio, presso la Cripta Cattedrale di Avellino, è stata inaugurata la mostra Anima Loci di TTZOI, progetto internazionale che mira a far conoscere il territorio italiano all’estero tramite l’arte.

Il progetto Anima Loci, invece, si propone di portare i luoghi in giro per il mondo attraverso rappresentazioni artistiche del nostro paese.

I TTZOI, pseudonimo degli artisti di fama internazionale Pino Rossi e Stefano Forgione, originari entrambi da Avellino, fondono arte e per raccontare l’Italia.

La loro storia parte dall’astrattismo, si sofferma nell’informale per arrivare, oggi, al formale.

I due artisti hanno la straordinaria capacità di riuscire a generare la vita sulla tela delle loro opere, e i due spiegano che le loro creazioni nascono come nasce una nuova creatura, come se loro fossero coloro che fecondano la vita, lo stesso processo degli spermatozoi, e dal quale termine nasce il loro nome, e che troncando la parola e raddoppiando la T generano la parola TTOZOI.

Le loro creazioni artisctiche non nascono mai da un’idea precisa, ma da una evoluzione che iniziamo fin dal primo momento in cui appoggiano una tela sul tavolo da lavoro per dipingerla.

È lì che comincia come un rapporto empatico, gestuale, spontaneo con essa, è la natura stessa che si manifestata, e che dialoga con i loro interventi, condizionandone le forme e i colori.

L’opera è parte attiva di questo processo creativo, i due artisti operano in una perfetta sinergia lavorando in contemporanea sulla stessa tela, ciascuno sull’operato dell’altro.

Stando in posizioni opposte o affiancate riescono a vedere prospettive diverse che, tuttavia, convergono verso un gusto condiviso, in un prodotto finale che converge verso un solo equilibrio, divenendo così unico.

TTZOI rappresenta un modo di fare arte molto originale perché le tele non muoiono dopo la creazione ma continuano a rappresentare la vita nel corso del tempo.

Ulteriore obbiettivo dei due artisti è quello di riuscire a recuperare strutture inattive per far sorgere un Museo di Arte contemporanea degno di questo nome, al pari di quello di Rovereto, che possa dare ancor più lustro ad una città che assolutamente merita di più.

All’evento hanno partecipato numerose personalità, tra cui anche l’Arch. Marino Nardiello (incaricato della Diocesi di Avellino), che ha curato la presentazione, e l’Arch. Modestino Picariello (Dir. Diocesi), che ha curato la conclusione dell’evento, mentre la Professoressa Cornelia Bujin dell’Università la Sapienza di Roma ha illustrato Anima Loci, che dà il titolo alla mostra.

Tra le istituzioni che hanno patrocinato il progetto anche la comunità ebraica di Roma, che ha permesso di mettere le tele create presso la sinagoga della capitale e presso l’archivio ebraico, a dimostrazione dell’importanza che riveste oggi il dialogo interculturale e interreligioso, nonché la possibilità di “raccontare” Roma “oltre” i suoi monumenti che tutto il mondo conosce a testimonianza che il profondo percorso culturale che i TTZOI stanno compiendo.

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