Tropea, la Perla del Tirreno

Se è vero che la porzione di litorale calabro che va da Pizzo Calabro a Nicotera è definito la “Costa degli Dei”, allora Tropea è di diritto la regina di questo speciale Olimpo. Con il suo mare trasparente, il suo borgo ricco di storia e i suoi scorci paesaggistici che tolgono il fiato, questa cittadina – che al netto dei turisti conta poco meno di 7.000 abitanti – si gode ormai la meritata fama di “Perla del Tirreno”.

«La nostra è una città che alle bellezze naturali unisce la cura e la valorizzazione attenta delle enormi potenzialità possedute, primariamente di connotazione culturale – afferma orgoglioso il suo primo cittadino, eletto da meno di un anno, Giovanni Macrì – In poco più di dieci mesi di governo non si poteva realizzare che una minima parte di quanto necessario e desiderato per la bella Tropea, ma si sono poste le opportune premesse e le condizioni propedeutiche all’attuazione di quello che é l’obiettivo strategico. Tutti parlano di “Perla del Tirreno” e la preziosa lacrima a cui Tropea è paragonata evoca l’idea del gioiello per eccellenza che va protetto, difeso ed esaltato col contributo di tutti. Il “quanto occorre fare” é notevole perché il “cosa” punta essenzialmente all’umanità, da indirizzare ai valori del bello e del buono attraverso relazioni umane sincere, solidali e rispettose e un’azione di orientamento costante ed efficace. Elencare le realizzazioni dell’amministrazione concrete e ambite mi sembra secondario, preferisco sottolineare che, comunque, rimangono strumenti e non fini se non si vuole perdere di vista l’essenza della comunità».

A Tropea tutti si danno da fare per rendere la città estremamente vivibile per i suoi abitanti, e non solo appetibile per i turisti. Ciò che colpisce immediatamente l’occhio quando si arriva a Tropea, infatti, sono la cura e il decoro: «La nostra città sembra una miniatura d’altri tempi e la gente apprezza la nostra azione di difesa dal degrado della sporcizia e dell’incuria. Quotidianamente riceviamo apprezzamenti e incoraggiamenti da persone provenienti da tutto il mondo e di tutte le estrazioni sociali, che evidenziano come questa, che mi piace considerare riflesso dell’ambizione alla purezza intima, sia la scelta giusta e prioritaria. Evidenzio anche, e con soddisfazione, che in tanti, veramente tanti, colgono con piacere il cambiamento umano in atto, quello a cui ho accennato definendolo meta numero uno, espresso da un clima sociale sereno e collaborativo fino al servizio spontaneo alla collettività».

Un po’ di storia – La fondazione di Tropea si perde nella leggenda. Pare che sia nata sulle ceneri di Portercole, una cittadina sorta per volere dell’eroe mitologico che da qui passò durante i suoi viaggi alla ricerca del Vello d’Oro. Altri racconti tramandano che sempre Ercole vi sia giunto appositamente per liberare la zona da terribili giganti e abbia voluto costruire una città in onore della dea Giunone che, avendolo nutrito quando era ancora in fasce, gli aveva regalato tramite il suo latte la forza straordinaria che lo aveva reso imbattibile. Un’altra ipotesi ancora, riportata anche dallo scrittore francese Charles Didier che – nel corso del suo Grand Tour – definisce Tropea “la migliore città della Penisola”, riconduce la nascita di questo borgo a Scipione l’Africano il quale, una volta giunto in Italia dopo aver sconfitto Cartagine, ordinò la fondazione di una città che traesse il nome da “tropheum”, per onorare le divinità che lo avevano sostenuto nell’impresa.

Nonostante qualche ritrovamento dell’età preistorica del bronzo, la storia certificata di Tropea inizia in epoca romana, quando si insediano lungo la costa i primi villaggi e nuclei abitati. Per la sua caratteristica posizione di “terrazza” sul mare, Tropea acquisisce presto un ruolo strategico importante, in particolare sotto la dominazione normanna e aragonese, periodo in cui gode di diversi privilegi e di un prestigio che la traghetta fino alla fine del 1700, passando per un Rinascimento in cui diventa meta di intellettuali e nobili. Un brutto terremoto e le vicende legate all’Unità d’Italia – con la successiva emigrazione di massa che colpisce tutto il Sud Italia – sembrano portare Tropea al declino, ma la riscoperta della Calabria come meta turistica da parte di visitatori non solo del resto d’Italia, ma del mondo, riporta presto la città – grazie alle

sue bellezze paesaggistiche, al suo mare e alle testimonianze della sua grande storia – agli antichi fasti, di cui gode ancora oggi.

Il sindaco, infatti, la definisce un vero e proprio “Principato” di cui egli è un umile suddito, mentre principi sono i suoi cittadini, che meritano un governo della città al loro servizio affinché Tropea risplenda sempre di più: «Più volte quest’espressione è stata attaccata, criticata, ridicolizzata e disprezzata – dice la fascia tricolore del paesino calabro – Non mi sorprende perché tanti hanno il gusto dell’opposizione a tutti i costi, pur comprendendo l’ironia giocosa e costruttiva che in tale dire si cela. “Principe” significa primo, migliore, preminente e, spesso, i bambini vengono familiarmente definiti principi e principesse perché sono amati, ammirati e vezzeggiati da chi così amorevolmente li apostrofa. “Principato di Tropea” è tutto questo: un’iperbole, nata dal cuore, che amplifica ottimisticamente e magnificamente la descrizione della realtà. Lo si fa per essere benauguranti, per dare consistenza a un bel sogno, per rafforzare e onorare un impegno preso e anche per ricordare la nobiltà e la fierezza di Tropea che sul suo Gonfalone si fregia della corona reale. Per meritare veramente l’appellativo, però, non bisogna sedersi su una poltrona e stare ad ammirare, occorre, piuttosto, rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani. Lo hanno fatto, per quasi un anno, assieme a me, i volontari, impegnati costantemente durante tutti i festivi a pulire i siti più esclusivi di questa nostra meravigliosa terra e tantissimi altri che hanno voluto e saputo cogliere la grande sfida della partecipazione mettendo i loro talenti a servizio del bene comune».

Perché visitarla – Tropea è un’ambita meta vacanziera perché soddisfa sia gli amanti del mare in relax che i coraggiosi escursionisti, ma anche gli appassionati dei tour culturali.

Le spiagge di Tropea sono splendide, anni fa il Sunday Times le indicò addirittura tra le venti spiagge più belle d’Europa, e sono caratterizzate da sabbia bianca e acque cristalline, e intervallate da insenature e colline ricoperte di macchia mediterranea che accontenteranno gli amanti del lato più “selvaggio” della natura marittima. Sono raggiungibili attraverso suggestive scalinate, che partono dai vicoli del borgo assiepato sulla rupe di tufo e conducono fino al litorale. Le più rinomate spiagge di Tropea sono la Spiaggia del Cannone, una delle più piccole e meno frequentate perché tra le più nascoste; la Spiaggia Marina dell’Isola, a poche “bracciate” dall’Isola Bella e dalla Grotta del Palombaro, raggiungibile circumnavigando l’isolotto; la Spiaggia ‘a Linguata, una delle più grandi e delle più amate dagli appassionati di escursioni subacquee per la vicinanza con l’isola e con gli scogli; la Spiaggia della Rotonda, dalla quale si gode un panorama mozzafiato e dov’è possibile svolgere tante attività ludiche, come gite in canoa o pedalò (per questo tra le preferite dai più giovani); la Spiaggia del Convento, il cui nome deriva dal’edificio che la sovrasta e che regala un’atmosfera davvero suggestiva.

Se, invece,ad una giornata in spiaggia, si preferisce una visita di stampo culturale, anche sotto questo aspetto Tropea non delude. Tanti sono i luoghi di interesse della cittadina, come quello che è considerato il suo simbolo: il Santuario di Santa Maria dell’Isola, chiesa di origine medievale che sorge su un promontorio di fronte al centro abitato. Altra tappa fondamentale è la Cattedrale di Maria Santissima di Romania, edificio del 1100, in stile romanico, contenente la sacra effigie della Madonna di Romania, protettrice della città. Non può mancare una foto alla Chiesa del Gesù, nel cuore del centro storico, e anche al museo diocesano, dove sono conservati ori e argenti della cattedrale e parecchi manufatti di varie epoche, ma anche opere pittoriche, sculture, affreschi, manufatti e arredi.

Ma tutto il centro storico di Tropea merita attenzione. Qui i vicoli e le viuzze in ciottoli si snodano e accarezzano palazzi antichi, mentre la sera si animano con la movida. Ma è di giorno, in assenza di foschia, che da Piazza del Cannone, guardando l’orizzonte, si può scorgere nel panorama mozzafiato addirittura l’isola di Stromboli.

E se si vogliono esplorare i dintorni, c’è l’imbarazzo della scelta. La città offre scenari naturali incantevoli, e possibilità di passeggiare – per gli amanti della campagna – in meravigliosi agrumeti, vigneti ed uliveti che circondano la zona.

«Avete provato a guardare la Rupe da vicino? – suggerisce Macrì – Quel suo precipitare dal cielo al mare è sorprendente e i palazzi che la sovrastano acquistano una maestosità enorme… È il simbolo della città, assieme allo scoglio dell’ Isola, e per la sua peculiarità geologica è stata oggetto di opportuni sopralluoghi e continuerà ad esserlo. Immortalata da Escher e dai tanti viaggiatori del Grand Tour per la sua folgorante e maestosa bellezza, non é un rischio ma un’opportunità immensa. Grazie al suo irresistibile fascino cattura tutti e stimola la partecipazione».

Cosa gustare – Impossibile recarsi e a Tropea e non assaggiare la famosa cipolla, marchio IGP, già nota ai tempi di Plinio il Vecchio. Il suo identificativo colore rosso, il suo sapore dolce e l’alta digeribilità ne fanno un esemplare unico e irripetibile tra le oltre 50 specie esistenti di cipolla. La si può gustare fresca, nelle insalate, oppure sotto forma di marmellate o confetture. I ristoranti di Tropea la propongono nei primi e nei secondi piatti a base di pesce o di carne, ma anche come farcitura per la pizza. Se proprio bisogna scegliere tra le tante proposte, non si può lasciare la città senza assaggiare il risotto o la torta salata.

La cipolla è ovviamente protagonista di uno degli eventi più importanti dell’estate: La “Sagra del Pesce Azzurro e della Cipolla Rossa di Tropea”, che si tiene nel mese di Luglio e che celebra, oltre alla “regina rossa” della cucina, anche un altro degli ingredienti più importanti della tradizione culinaria tipica del luogo, appunto il pesce azzurro. Nel corso della manifestazione è possibile degustare numerose pietanze che hanno in questi due elementi la loro base, e anche tante altre prelibatezze e leccornie della cucina calabrese in generale.

Altre immancabili pietanze da non lasciarsi sfuggire se si visita Tropea sono i fileja (un tipo di pasta fatta a mano) da assaggiare con un sugo corposo, di maiale o cinghiale, oppure il Pecorino di Monte Poro, un formaggio presidio Slow Food.

Si può facilmente arrivare a Tropea in auto, treno o aereo (dista meno di un’ora dall’aeroporto internazionale di Lamezia Terme), e la città è raggiungibile anche via mare, attraccando al porto ai piedi del centro storico. Il periodo dell’anno perfetto per visitarla? Da marzo a novembre perché, grazie al suo clima mite, il mare è balneabile e il sole caldo per moltissimi mesi all’anno. Tropea dista anche pochissimo da location come le Isole Eolie (Patrimonio Unesco), la cittadina di Scilla, il capoluogo Reggio di Calabria e altri caratteristici paesini nell’entroterra.

Nel futuro di Tropea? Tanti progetti: «Nel nostro programma elettorale abbiamo usato la frase : “Si può fare!”, per rigettare gli abituali atteggiamenti disfattisti contenuti nelle battute del tipo: “É impossibile, non ci sono risorse”, che troppo spesso divengono alibi atti a nascondere inadeguatezza e apatia – conclude il primo cittadino – Le enormi risorse di cui Tropea é ricca, messe convenientemente e creativamente a frutto, possono fornire parte delle energie necessarie ad avviare i tanti progetti che già in sede elettorale abbiamo appalesato. Non mi piace fare liste della spesa ma ritengo di essere sincero e coerente ribadendo che la nostra progettualità è ricca e variegata, parte dai bisogni e dalle aspettative reali ed é ambiziosa, così come la splendida Tropea merita».

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