Il trofeo delle polemiche.

Sta diventando un caso politico la sfida di Supercoppa Italiana tra Juventus e Milan in programma il 16 gennaio 2019 a Gedda, in Arabia Saudita.

La polemica è divampata dopo che è stato comunicato che sono stati già venduti 50.000 biglietti, ma con alcuni settori del King Abdullah Sports City Stadium riservato solo agli uomini, e che i posti più vicini al terreno di gioco saranno vietati alle donne che potranno assistere al match nei settori per le famiglie, o se accompagnate da un uomo.

Una “regola” che confligge fortemente con i diritti delle donne e che ha subito provocato reazioni a catena.

In Arabia Saudita soltanto dal gennaio del 2018 le donne possono finalmente assistere agli eventi sportivi ma solo in tre stadi, dopo che il principe ereditario Mohammed bin Salman ha avviato una graduale apertura ai diritti femminili tra cui anche quello di poter guidare.

La polemica politica che si è scatenata in Italia per una volta ha unito destra e sinistra, governo e opposizione.

Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato che «il fatto che la Supercoppa italiana si giochi in un Paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate dagli uomini è una tristezza, è una schifezza, io quella partita non la guardo».

Sulla stessa linea anche l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha twittato: «i signori del calcio vendano pure i diritti delle partite ma non si permettano di barattare i diritti delle donne!».

Critiche anche dal Pd e da M5s con il sottosegretario per le Pari Opportunità, Vincenzo Spadafora, che ha espresso il suo «più vivo disaccordo» sul fatto di giocare in uno stadio in cui le donne potranno assistere alla partita «segregate in appositi recinti».

Da Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha chiesto di spostare la partita «in una nazione che non discrimina le nostre donne e i nostri valori».

Mentre il presidente della Lega calcio di Serie A, Gaetano Micciché, ha replicato assicurando che «le donne potranno entrare da sole alla partita senza nessun accompagnatore uomo, come scritto erroneamente da chi vuole strumentalizzare il tema, la nostra Supercoppa sarà ricordata dalla storia come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo».

Micciché ha poi aggiunto che la decisione di giocare a Gedda è in linea con le scelte dell’Italia, che ha un interscambio con Riad pari a quasi sei miliardi di euro nei primi nove mesi del 2018.

E pensare che solo lo scorso 25 novembre i calciatori della Serie A sono scesi in campo con un segno rosso sulla guancia, in segno di adesione alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il 16 gennaio prossimo, invece, appena 52 giorni dopo quell’evento, una partita ufficiale della FIGC si giocherà in un impianto che avrà interi settori chiusi alle donne.

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