Tracce indirette di navigazione

Abbiamo iniziato a valutare la nostra azione nel mondo virtuale. Abbiamo compreso che il nostro IO digitale si forma con tante tessere eterogenee pescate da fonti disparate. Per questo motivo il puzzle che ne risulta non è sempre sotto il nostro controllo e, anzi, assume spesso significati e messaggi contrastanti.

La consapevolezza che qualsiasi nostra iniziativa, trasmessa per via del web, può essere cristallizzata in un limbo cui attingere all’infinito, deve darci la giusta misura per il nostro agire.

Passiamo quindi in veloce rassegna come si possa comporre il nostro IO digitale.

Abbiamo, innanzitutto, una serie di informazioni che volontariamente immettiamo nel web. Le azioni svolte sui social, su gruppi, recensioni, adesioni e sottoscrizioni…tutto ciò che pubblicamente e volontariamente dichiariamo, rappresentano tracce attive del nostro passaggio. E questo è facile da monitorare (sebbene taluni interventi letti in giro, fanno dubitare di ciò).

Ciò che, invece, sfugge alla nostra percezione è tutto il sommerso. Le tracce passive sono costituite da informazioni che non avremmo pensato potessero essere note e che, anzi, non vorremmo di certo condividere! Email, opinioni su blog, shopping on line, ricerche su siti di vacanze o agenzie di viaggio on line, ricerche e geolocalizzazioni, raccolgono dati e li organizzano in modo a noi imprevisto. Anche lo stesso elenco di ricerche fatte sui vari browser permettono di evincere nostre preferenze, gusti e dati personali. Sul web aderiamo a molte comunità: gruppi di colleghi, amici, amanti dei medesimi hobbies, interessi e passioni. Condividiamo esperienze, opinioni, recensioni, immagini, notizie, luoghi, preferenze. Tutte le nostre azioni generano reazioni. Chi condivide, commenta, approva coi “mi piace” si mette in comunicazione con noi, ma noi diveniamo, al tempo stesso, soggetto e oggetto di comunicazione generando una traccia digitale indiretta, che esula il nostro controllo su cui, spesso, perdiamo traccia e verificabilità.

Il costo di questa immediatezza di comunicazione e reazione lo paghiamo in termini di privacy. Se poter assistere e commentare in una costante diretta, in un’ora e quando istantaneo e universale, permette a tutti noi di essere protagonisti e attori del nostro tempo, la possibile aggregazione, manipolazione di tutte le nostre informazioni e manifestazioni ci rende vulnerabili in termini reputazionali, di privacy e sicurezza.

Importante aver ben chiaro il meccanismo per poterlo governare.

Ancora una volta esortiamo ad un uso consapevole della tecnologia: nessuna avversione, bensì attenzione!

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