La città nacque con il nome Tauromenium, e anche se trasformato in Taormina, che significa abitazione sul Tauro, conserva ancora il nome del monte su cui sorse. Lo storico Diodoro attribuisce l’assegnazione del nome alla città sia ai Siculi, che ai Greci. Taormina nacque come città turistica, perché Siculi, Greci, Romani, Bizantini, Saraceni la scelsero per soggiornarvi a lungo e non solo per motivi politici. I Normanni la consacrarono come sede turistica residenziale e divenne, sin da allora, centro di congressi e di convegni, di visite e di soggiorni. Fu anche meta di molti personaggi letteralmente prestigiosi, (Leonardo Sciascia, Goethe, Luigi Pirandello) e molti altri, alcuni dei quali rappresentarono artisticamente le loro reazioni emotive. Verso la fine del diciannovesimo secolo cominciarono ad affluire in misura sempre più massiccia nobili e benestanti inglesi e molti di loro acquistarono anche delle ville; fu così che Taormina raggiunse l’apice della notorietà come luogo di soggiorno internazionale. Provenendo da Messina, dopo Capo S. Alessio e Letojanni, cittadina con spiagge splendide, frequentate da moltissimi turisti, si arriva in una delle zone più belle e più famose del mondo: Taormina Mare con Spisone, Mazzarò, capo Sant’Andrea a capo Taormina. Ampie insenature e dolcissime curve rendono ancora più bella ed armoniosa tutta la riviera. A Capo Sant’Andrea si possono raggiungere in barca bellissime grotte marine e gli appassionati di attività subacque possono visitare le grotte della costa taorminese ricca di tipica flora mediterranea nonché lo scoglio di Zio Gennaro: la sua particolarità consiste nel fatto che il suo fondale non supera i 10 metri, ma verso il largo cade improvvisamente a 45 metri di profondità. Nella fascia costiera da Letojanni a Giardini Naxos è possibile anche praticare tutti gli sport nautici. La città di Taormina rimane sempre il sogno dei turisti di tutto il mondo che amano le bellezze della natura e vogliono provare le emozioni dell’arte. Dal monte Tauro, dal teatro, dalla chiesa della Madonna della Rocca e dal Castello, la vista scorre liberamente dai monti al mare e all’orizzonte litoraneo del sud verso Catania, per le falde al cratere fumante dell’Etna immenso ed imponente, e si ammirano verso nord le linee della costa che corre verso Messina sempre bella e pittoresca. Da quei diversi luoghi si aprono prospettive e paesaggi meravigliosi di luce e di colore, lontananze vaporose e colline verdeggianti, scorci e profili campestri e rupi erte e pendenti, poggioli verdi coronati di casette bianche e spiagge marine su cui le
ombre delle case della spiaggia si riflettono allungandosi capovolte nell’acqua sotto una luminosità chiara ed abbagliante.
Il clima mite, la sua posizione panoramicissima, i suoi monumenti e la rigogliosa vegetazione, hanno fatto di Taormina un’esclusiva località di soggiorno apprezzata in tutto il mondo. La città è adagiata su una terrazza con vista sul mare e sull’Etna, ed il suo antico teatro al vertice dell’altura, si apre in un abbraccio verso lo Ionio e verso il panorama verdeggiante degli agrumeti. Goethe tessè le lodi della città nel suo “Viaggio in Italia”; così Taormina divenne una delle mete privilegiate del Grand Tour, tanto in voga fra gli intellettuali dell’epoca che la resero una città esotica ed estrosa e favorirono la nascita di numerosi alberghi.
Il nome greco di Taormina era Tauromenion, insediamento fondato nel 358 a.C. dagli abitanti superstiti della vicina Naxos. Il suo destino fu lo stesso di altre città della Sicilia: ambìta soprattutto per la sua posizione strategica di controllo sul mare e sulla valle, fu conquistata prima dai Romani e poi fu in mano ai Bizantini. Gli Arabi, al loro arrivo, costruirono un efficiente sistema di irrigazione per le coltivazioni; del dominio aragonese, rimangono invece i palazzi più belli della città. Durante la Seconda Guerra Mondiale, subì due devastanti bombardamenti che distrussero tutta la zona Sud, ma la ricostruzione negli anni seguenti rispettò le bellezze naturalistiche del luogo, nonostante favorisse l’espansione della città.
Divenne quindi un luogo esclusivo, di alta classe, frequentato da artisti e personaggi in vista, attori e governanti. Negli anni ’60 il ruolo elitario di Taormina decadde, il cemento sovrastò il verde e si espanse indiscriminatamente, rendendola una località balneare meta del turismo di massa, piena di venditori, albergatori, commercianti, di gente che cercava di far fortuna speculando sul turismo.
Oggi, quasi del tutto riportata agli antichi splendori è nuovamente un pittoresco salotto pieno di alberghi esclusivi e di angoli caratteristici; la sua fama resta nota in tutto il mondo anche se la città riesce ora a fondere le frequentazioni esclusive con quelle più popolari legate al turismo di massa.
Il teatro greco di Taormina è la vera perla storica ed architettonica della città. Questo prezioso monumento rappresenta parte del nostro patrimonio artistico-culturale, eredità e prova tangibile delle origini greche di buona parte della nostra cultura; si erge alle spalle di Palazzo Corvaja sul Corso umberto. Il suo fascino non riguarda soltanto l’eco storica, quanto piuttosto il punto strategico sul quale si erge. Si tratta di un vero e proprio palcoscenico panoramico che offre ai visitatori uno sguardo ampio sull’Etna, sulla piana di Catania e sulla costa ionica fino alle montagne calabresi. Il Teatro greco di Taormina è il monumento storico antico meglio conservato e risulta essere il secondo teatro siciliano per dimensioni dopo quello custodito dalla città di Siracusa. La posizione geografica , il panorama mozzafiato, la natura verdeggiante che lo circonda e il mare della baia di Schisò, rendono il Teatro greco di Taormina una terrazza panoramica senza eguali.
Sulle origini del Teatro gli storici fanno risalire la sua costruzione intorno al III secolo a. C. È possibile, ad oggi, leggere, su alcuni gradini, l’incisione del nome di Filistide, moglie del tiranno di Siracusa che lo fece costruire. Durante l’epoca romana il Teatro fu riedificato , era il II secolo d. C. , ad opera di Cesare Augusto Ottaviano. Il Teatro era destinato a rappresentazioni musicali e letterarie destinate all’elite della città. Il Teatro greco di Taormina riproduce l’architettura del più grande teatro Greco-Romano, ma con tagli che diversificano entrambe le strutture. L’intero teatro fu costruito con mattoni di argilla e si divide in tre parti principali: scena, orchestra e cavea.
La cavea del Teatro ha un diametro di circa 109 metri ed è divisa in nove settori. In cima alle gradinate è possibile ammirare un doppio portico coperto da una volta. Sul muro del portico si aprono 36 piccole nicchie, probabilmente destinante ad accogliere delle statue; ad oggi sembrano piccole finestre che accolgono scorci panoramici. Durante l’Ottocento il Teatro subì un’opera di restauro in merito alla disposizione delle colonne sulla scena. Gli anni cinquanta del Novecento inaugurano il Teatro greco di Taormina come palcoscenico per gli spettacoli all’aperto. Dal 1983 è divenuto sede di Taormina Arte, manifestazione annuale dedicata al cinema, agli spettacoli di prosa, danza e concerti.