“SUPERBAROCCO. ARTE A GENOVA DA RUBENS A MAGNASCO”. LA BELLISSIMA MOSTRA SUL BAROCCO GENOVESE NELLE SCUDERIE DEL QUIRINALE A ROMA.

“Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, la bellissima mostra dedicata a Genova “la Superba” durante il suo secolo d’oro, il Seicento, è ospitata a Roma nelle Scuderie del Quirinale.

RITRATTO EQUESTRE DI GIOVAN CARLO DORIA RUBENS

L’esposizione, è stata inaugurata il 25 marzo, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Sindaco di Genova Marco Bucci, il Presidente delle Scuderie del Quirinale Mario De Simoni, e il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti, e aperta al pubblico il 26, visitabile sino al prossimo 3 luglio 2022.

Essa, coprodotta e progettata insieme alla National Gallery of Art di Washington, (che doveva anche lei accogliere la rassegna ma ha dovuto rinunciare a causa del Covid), il solo museo americano pubblico, con la speciale collaborazione del Comune e dei Musei di Genova, descrive e celebra l’eccezionale periodo del Barocco genovese.

Il percorso espositivo attraversa, mediante un corpus di 124 opere, provenienti dalle più importanti istituzioni italiane e americane e da insigni collezioni private, questa età di straordinaria produzione artistica e di fioritura economica della Superba Genova, e ripercorre gli avvenimenti storici e artistici dal massimo della magnificenza fino all’offuscarsi della sua fortuna politica. E l’obiettivo della mostra è proprio questo, cioè quello di illustrare la sontuosità ed il lusso avutosi nel Seicento dalla Superba, denominazione che la città di Genova meritò già nel XIV secolo. Il Barocco fu infatti uno dei periodi di più grande sviluppo della città a livello artistico, culturale ed economico, come attestano le opere mostrate nelle Scuderie del Quirinale. Gli investimenti dei genovesi non erano solo di tipo finanziario, ma concernevano anche committenze artistiche: meravigliosi palazzi, pregiate chiese, raffinati cicli affrescati, preziose quadrerie, sfarzose argenterie, statue marmoree. Un Barocco, perciò, ugualmente cosmopolita e composito, come quello romano, anche se riguardo a quest’ultimo molto privato.

Un evento che vuole commemorare anche la rinascita di una città con la ricostruzione del Ponte Morandi, infatti il main sponsor dell’esposizione è Webuild, che ha realizzato il ponte progettato da Renzo Piano.

I curatori sono Jonathan Bober, a capo del Department of Old Master Prints della National Gallery di Washington, Piero Boccardo, direttore dei Musei Civici di Strada Nuova e fra i più celebri esperti mondiali della materia, e Franco Boggero, storico dell’arte e grande conoscitore di pittura ligure del Cinquecento e del Seicento, direttore del Patrimonio Storico-Artistico presso la Soprintendenza di Genova e delle province di Imperia, La Spezia e Savona.

Mario De Simoni, presidente e ad di Ales-Scuderie del Quirinale, spiega: “E’ forse la volta in cui in modo più completo si racconta la civiltà figurativa di una capitale come Genova. Genova nel Seicento era la città finanziariamente più potente e le grandi famiglie genovesi accoglievano e sovvenzionavano i massimi artisti dell’epoca italiani e fiamminghi. Questa mostra attraverso 130 prestiti tenta di raccontare il secolo d’oro della civiltà genovese, una delle più grandi capitali d’Italia”.

“Una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. Sono le parole di Francesco Petrarca rivolte a Genova.

Effettivamente, il percorso espositivo romano è corrispondente alla rassegna gemella, allestita sino al 10 luglio a Genova, e per gli eventi le due città saranno messe in comunicazione dallo stesso treno Arlecchino. La presenza della città ligure al progetto Superbarocco è infatti caratterizzata dall’iniziativa “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e il 1750”, e da svariati appuntamenti, ospitati simultaneamente nella mostra dal 27 marzo al 10 luglio di Palazzo Ducale, e in vari musei e palazzi cittadini, che incentrano con un’impostazione monografica l’interesse su singole personalità artistiche.

Alle Scuderie del Quirinale, ritroviamo quindi una vasta produzione artistica genovese con appunto 124 opere fra dipinti, sculture, disegni, incisioni, argenti, oggetti d’arredo derivanti da 56 prestatori, fra istituzioni museali italiane ed estere e collezioni private, tutte provenienti dalla famosa epoca che ha conquistato la designazione di “Siglo de los Genoveses”.

L’esposizione inizia con una splendida sala riservata a Pieter Paul Rubens, che precorre, nelle composizioni che crea per i committenti genovesi, la grammatica barocca, come nel bellissimo “Ritratto equestre di Giovan Carlo Doria”.

La narrazione espositiva continua con la reazione degli artisti genovesi a questa stupefacente istanza che giunge da fuori città, come Bernardo Strozzi, il maggior pittore di Genova, influenzato dell’arte fiamminga. Nel suo dipinto “La cuoca”, uno dei più insigni prestiti della mostra, capolavoro del naturismo seicentesco, infatti, adotta lo stile del Rubens, combinandolo ad un linguaggio ancora caravaggesco.

La rassegna giunge ai più straordinari anni della ritrattistica genovese con gli splendidi dipinti di Antoon van Dyck, attraversando il percorso nel barocco tramite molti temi caratteristici dei lavori artistici dell’epoca: l’esuberanza dei colori e degli elementi della natura nell’Arcadia fantastica di Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto, le sperimentazioni di controluce nelle raffigurazioni di interni di Gioacchino Assereto e ancora le ardite visioni mistiche di Giulio Cesare Procaccini, Gregorio De Ferrari e Domenico Piola.

Il vertice massimo della bellezza genovese si raggiunge nel lusso, nei fasti e nella preziosità delle chiese e delle abitazioni che si identificano nell’ostentazione della personale posizione sociale e politica. Nelle sale espositive, sono infatti raffigurate le atmosfere sfarzose e scenografiche tramite modelli tipici del barocco attraverso la grande decorazione d’interni: dalla progettualità decorativa sino alla sua esecuzione per ridare integra la percezione di tutta questa magnificenza barocca come poetica relativa ad ogni settore della manifestazione artistica e creativa.

Questo lungo itinerario termina con uno degli artisti più visionari che sia riuscito ad esaltare addirittura il declino della Repubblica, Alessandro Magnasco. Di lui, unico nella storia dell’arte in virtù del suo peculiare linguaggio, con il suo spirito inquieto, con i suoi paesaggi agitati e balenanti, possiamo contemplare il celebre “Trattenimento in un giardino di Albaro”, una visione nostalgica e commovente di una Genova ritratta dando le spalle al mare.

Sia alle Scuderie romane sia a Palazzo Ducale a Genova, la selezione delle opere ha favorito dipinti di grande formato di soggetto sacro o profano, in alcuni casi inediti, mai esibiti prima.

Alla prevalente successione di dipinti su tela si affianca una limitata ma eccezionale serie di sculture, sia in marmo che in legno, dei più noti Maestri, per poter facilitare l’intensa sinergia che, in particolar modo dopo la metà del Seicento, coinvolse negli atelier genovesi pittori e scultori.

Asserisce Dario Franceschini, Ministro alla Cultura: “Concepita come un importante tributo al capoluogo ligure all’indomani della inaugurazione del Viadotto Genova San Giorgio, la mostra Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco” alle Scuderie del Quirinale, rinviata di due anni a causa della pandemia, apre finalmente i battenti con una splendida selezione di capolavori che testimoniano la felice stagione della città nel Seicento. Le Scuderie del Quirinale proseguono così a dare risalto alle molte declinazioni della nostra storia dell’arte nelle diverse città del Paese, in un dialogo costante con la Capitale nel nome della bellezza”.

La rassegna, mediante l’arte e la cultura, descrivendo un’epoca per l’Italia e Genova ricca di vitalità e di entusiasmo, ci racconta il passato che deve essere rievocato come esempio, rivolto al futuro. Tutto ciò, testimonia la totale appartenenza delle Scuderie del Quirinale nel sistema mondiale delle esposizioni museali al più alto livello; è considerata infatti una proposta d’arte di enorme respiro che risulta interessantissimo poter ammirare, riscoprendo opere in parte inedite che sapranno attirare i visitatori da tutta Italia e dal mondo alla scoperta della “Superba” e dei suoi gioielli.

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