STEVANATO Un’azienda che si racconta

Ogni azienda ha sicuramente la sua storia che la contraddistingue e che la rende in qualche modo unica, anche per le persone che l’hanno fondata e per quelle che vi lavorano, lasciando di sé la propria impronta. A tratteggiarne, dunque, l’essenza e la fisionomia è sicuramente la cultura sottostante, intesa come l’insieme delle idee e dei valori che la caratterizzano, dai quali prende forma l’intera mission. E l’azienda Stevanato, nata nel 1979, sta, attraverso Elia, un ragazzo eclettico e pieno di energia, imprimendo un nuovo slancio di cultura lavorativa che sensibilizza e contagia ogni collaboratore.

Ma, andiamo per gradi. L’azienda Stevanato vanta una pluriennale esperienza nel proprio settore ed occupa una posizione di leadership nei lavori speciali in campo edile.

Inizialmente orientata alle opere di risanamento e consolidamento delle murature, prevalentemente nel centro storico di Venezia, nel corso degli anni Stevanato ha acquisito conoscenze sempre più specifiche, allargando il suo campo d’azione anche nell’ambito della demolizione e nel taglio del cemento armato. Durante l’ultimo decennio si è ulteriormente specializzata nell’arresto delle infiltrazioni d’acqua causate dai dissesti statici delle strutture edilizie e dai dissesti idrogeologici dei terreni.

Non Solo. Oggi Stevanato svolge abilmente una serie di lavori speciali, come la coibentazione antincendio, i giunti aeroportuali e stradali, le impermeabilizzazioni, i lavori archeologici e le sabbiature.

E’ operativa sia in tutta Italia che all’estero, proprio per la sua costante attenzione verso le esigenze dell’edilizia civile ed industriale, in una continua ricerca delle soluzioni tecnologicamente più avanzate e preformanti, grazie al contributo dato da uno staff altamente specializzato e qualificato.

Una professionalità che è garanzia di eccellenti risultati, che abbinati ad alti livelli di sicurezza e a tempi brevi di esecuzione, rende questa azienda leader nel proprio settore. Una posizione di rilievo che gli viene garantita anche da un reparto ricerca & sviluppo sempre all’avanguardia.

Ritorniamo però ora alla visione d’insieme di Elia Stevanato, che sin da piccolo va a lavorare nell’azienda del padre insieme agli altri operai, respirandone sin da subito tutte le essenze e capendo quanto il vero lavoro si faccia dal basso e non dai piani alti dirigenziali. Presosi, poi da grande, un periodo di riflessione durante il quale vuole esplorare nuove situazioni, nuove emozioni per meglio comprendere il mondo che lo circonda, ne ritorna del tutto cambiato e pronto a dare nuovo slancio e impulso alla ditta. Il suo primo obiettivo è quello di puntare tutto sul cuore dell’azienda: i collaboratori. Si attornia, così, di ragazzi giovani che abbiano voglia ed entusiasmo di fare, che si sentano parte integrante dell’azienda, reclutati con un semplice cartello fuori del cancello d’entrata con su scritto: “ Hai voglia di lavorare?”. Una domanda diretta, che senza giri di parole va dritta al nocciolo, perché alla fine, al di là delle abilità e delle capacità di ognuno, ciò che realmente fa la differenza è la voglia di fare. E questa ad Elia di sicuro non manca, riuscendo a trasmetterla ed imprimerla nella cultura generale dell’azienda Stevanato. Infatti Elia è anche al servizio dei giovani imprenditore della zona del veneziano visto che è inoltre il presidente di CONFAPI giovani. Una cultura attenta anche alla sostenibilità sociale collettiva, facendosi promotrice, attraverso un’associazione che Elia sostiene, nell’aiutare i bambini orfani abbandonati in Ucraina, organizzando una festa nella sua azienda aperta a dipendenti e cittadini per raccogliere soldi con una pesca di beneficenza. Una grande iniziativa che non solo aiuta gli individui fragili, ma che ancor più unisce, come una grande famiglia, tutto lo staff dell’azienda Stevanato, con alla guida Elia che amante del rally ci regala un suo personalissimo pensiero: “La vita è una corsa di rally, ci sono le curve e i rettilinei, a volte serve spingere sull’acceleratore, altre bisogna rallentare, in un continuo superamento di dossi e buche, sempre pensando al traguardo finale”.

 

 

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