“Spiderman: No Way Home”, una nuova frontiera del cinema?

“Da un grande potere, derivano grandi responsabilità”: la celeberrima frase pronunciata da zio Ben nel film cult del 2002, in cui il supereroe dai sensi di ragno era interpretato dall’osannato Tobey Maguire, non ha mai abbandonato l’immaginario legato a Spiderman, sebbene negli anni ne siano state date innumerevoli riproduzioni. Credevamo che sarebbe stato impossibile tornare ai tempi d’oro, là dove tutto era iniziato, trovare un filo comune fra successi e fallimenti. Eppure, non tutto è perduto.

La Sony Pictures Entertainment e il Marvel Cinematic Universe hanno dimostrato di avere un immenso potere, e l’hanno messo in atto, insieme. Dopo una preparazione durata anni, fra accordi di produzione, contratti, tavoli di contrattazione, centinaia di meme e qualche serie tv per spianare la strada, il primo film sul vero Multiverso ha visto la luce dei maxi-schermi. Diverse realtà distanti anni e qualche miliardo di dollari sono state unite su un’unica pellicola, realizzando il sogno di milioni di fan di ben tre generazioni.

Non solo Tobey Maguire, ma anche Andrew Garfield è stato ospite della realtà del Peter Parker interpretato dal venticinquenne Tom Holland. Tutti se lo aspettavano, ma nessuno ha avuto il coraggio di crederci davvero finché non si è visto il miracolo davanti ai propri occhi. E così, portale dopo portale, nemici e amici si sono ritrovati a duellare insieme, combattendo demoni antichi comuni a tutti gli Spiderman. Spiderman: No Way Home non è stato solo un enorme fenomeno di fanservice, ma un tributo onorevole a tutti coloro che si sono cimentati nei panni del supereroe: ha dato la possibilità a chi non ce l’ha fatta nel proprio mondo, di rimediare ai propri errori; a chi pensava fosse troppo tardi per andare avanti, di credere ancora in sé stesso; a chi si era abbattuto convincendosi di non avere più le forze, di essere capace di grandi cose, e di avere grandi responsabilità sulle proprie spalle.

E ora che l’impossibile è diventato possibile, cosa succederà?

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