Le Terme di Caracalla sono uno dei simboli dell’antica Urbe: un magnifico complesso polivalente inaugurato nel 216 d.C. che esaltava la cura del corpo, lo sport e la cultura. Non erano infatti soltanto acqua, intesa nel senso moderno di “termae”: Frigidarium, Laconica, Calidarium e Natatio, ma anche palestre, biblioteche, luoghi d’incontro ed esercizi commerciali. Un centro benessere dell’antichità, oggi un patrimonio dell’archeologia della città di Roma conosciuto, oltre che per il tradizionale percorso di visita, anche per le rassegne musicali che d’estate avvicinano molti appassionati.
Ma c’è di più: i sotterranei delle Terme nascondono un tesoro sconosciuto a molti che è possibile visitare e vivere fino in fondo. Si scendono alcuni gradini e si entra così in un’altra dimensione: sono solo 6 metri di profondità ma il fresco non può che essere piacevole in queste calde giornate d’estate. Nelle gallerie sotterranee era nascosto il motore delle Terme di Caracalla di cui oggi sono rimasti importanti resti: un complicato sistema di forni, caldaie e cunicoli che aveva il compito di riscaldare le vasche del complesso. Vi erano anche grandi gallerie carrabili, per il passaggio dei carri che portavano la legna.
In concomitanza con la mostra “Il segreto del tempo” di Fabrizio Plessi, è stata aperta al pubblico il 18 giugno una nuova porzione dei sotterranei, quelli situati sotto il Calidarium, la zona destinata ai bagni in acqua calda e di vapore, cuore pulsante dell’impianto: centinaia di operai lavoravano a temperature altissime all’alimentazione dei forni, un’attività che rimaneva del tutto nascosta agli occhi dei frequentatori. Il valore aggiunto della visita ipogea è quello infatti di conoscere con i propri occhi il funzionamento di questo gigante dell’antichità.
I sotterranei dimenticati e interrati nel corso del Medioevo, sono stati riscoperti nel 1912 nel corso dei lavori per la costruzione della passeggiata archeologica, poi restaurati nella fine degli anni trenta da Benito Mussolini. In quel periodo venne scoperto anche il Mitreo delle Terme di Caracalla, il più grande della Capitale, realizzato a pianta centrale in uno dei corridoi sotterranei, presso l’esedra di nord-ovest.