Smart working e smart tools, come rendiamo possibile il lavoro da remoto

Lo smart working ha rivoluzionato questo ultimo anno di vita lavorativa. Come siamo sopravvissuti a questa tempesta? Quali sono gli strumenti di ultima generazione per il vero smart worker?

Sorvolando sui più comuni e necessari strumenti di video conferenza come skype, meet, teams e zoom, i veri tool che stanno facendo la differenza sono strumenti come: Asana, Trello e ClickUp.

Stiamo parlando di task managers, ovvero strumenti adatti a gestire in tempo reale fra più persone piani di lavoro, tenendo aggiornato il resto del gruppo con cui si collabora sull’andamento dei propri compiti. Illustreremo brevemente i principali e più funzionali.

  1. Trello:

Strumento perfetto per coloro che hanno bisogno di una piattaforma semplice ed intuitiva. Totalmente online, permette di gestire una serie di bacheche post-it digitali.

La funzionalità dello strumento è ben collegata alla metodologia Kamban, che negli ultimi anni si è largamente diffusa negli ambienti di lavoro più smart.

  1. Asana:

Strumento per molti versi simile a Trello per la metodologia kamban, ha una spiccata natura prettamente più gestionale. Diversamente da suo fratello Trello, Asana ha si la metodologia kamban implementata, ma non solo. Asana nasce con lo scopo di essere uno strumento completo di project management. E’ possibile personalizzare in modo molto dettagliato i singoli task, e ciò lo rende uno strumento perfetto per integrarlo in complicate realtà aziendali con esigenze specifiche.

  1. ClickUp

Molto simile ad Asana, è un tool appositamente creato per coloro che vogliono fare project management in modo funzionale ed altamente efficiente. L’interfaccia di gran lunga più intuitiva di Asana e le potenzialità superiori lo rendono uno strumento tanto potente quanto modulabile, rendendolo perfetto per le esigenze di ogni azienda o organizzazione.

Come abbiamo potuto vedere esiste uno strumento per ogni esigenza. Quel che un tool ancora non può fare è sostituire la volontà di organizzarsi.

La vera sfida che lo smart working propone ai nuovi lavoratori è l’autonomia e dunque la capacità di saper auto gestire la loro agenda.

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