SERRANOVA: RIVOLUZIONE GREEN

Serranova è una startup innovativa che lavora sull’agricoltura e sulle tecnologie che permettono di coltivare entro ambienti urbanizzati o peri – urbani.

Con sede a Perugia, il progetto Serranova, risulta essere una serra modulare che impiega un sistema di stimolazione naturale brevettata a fotoluminescenza. Sin dall’inizio dell’emergenza Covid la produzione è stata convertita in relazione alla progettazione di apparati più idonei all’uso domestico come delle piccole serre da appartamento, realizzate con materiale riciclabile al 100% (alluminio, tamponamenti in vetro, legno ricomposto), il tutto allo scopo di dotare (fornire) gli abitanti delle nostre città di spazi più grandi di autonomia e l’opportunità di internalizzare una maggiore produzione alimentare di alta qualità.

Startup Serranova ha origine da un’idea del Ceo Stefano Chiocchini, il quale stava progettando una lampada per bambini composta da un telo in silicone fotoluminescente, in modo da permettere un’illuminazione graduale nella stanza anche dopo lo spegnimento, fin quando il bambino non prendeva sonno. “In seguito questa stessa lampada venne utilizzata per illuminare una piantina di basilico, che triplicò di dimensioni in brevissimo tempo. L’Università di Modena e Reggio Emilia della facoltà di Agraria certificò che il telo della lampada produceva uno spettro di luce da 400 a 700 nm, ovvero il range di luce perfetta per la crescita sana e vigorosa delle piante e questo è stato reso possibile dal mix brevettato delle nostre polveri fotoluminescenti” rivela il Vicepresidente Matteo Graziani. Ecco quindi la creazione di una serra di design dalle proporzioni compatte con una potentissima efficienza energetica, confacente ad ambiti urbani, capace di fungere da “orto condominiale” all’interno di una metropoli. Serranova infatti attua la coltivazione in casa di frutta e verdura di elevata qualità tutto l’anno, con propria autosufficienza riducendo energia e tempo; l’intento è quello di tornare al passato, nel periodo cioè in cui si aveva l’orto in casa. Il progetto è realizzato in Italia, appunto a Perugia, attraverso il genio di startupper non giovanissimi, che hanno saputo tuttavia circondarsi di giovani talenti in relazione allo sviluppo delle componenti hardware e software. Serranova ha avuto grande popolarità nel nostro Paese, ma la strutturale espansione all’estero è già presente, con partnership strategiche di distribuzione siglate in Asia, Russia e Nord Africa. Ricordiamo l’altissima tecnologia per l’esecuzione del prodotto commerciale in oggetto: le serre sono al 100% automatizzate e perfettamente controllabili da remoto con semplici dispositivi mobili. Alla causa del successo ci sono, come sovente avviene, sacrifici investimenti e anche molto coraggio: “Non possiamo nascondere che all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà” racconta ancora Graziani “perché il nostro settore, quello industriale ha bisogno di investimenti consistenti per la realizzazione di prototipi, la ricerca e lo sviluppo e la successiva industrializzazione. In fase di avvio, in progetti come questo è quindi facile scoraggiarsi, ma noi eravamo fortemente determinati e motivati”.

Matteo Graziani, Vice Presidente & Co – Founder, biologo, ha diretto il F&B di importanti hotel in Asia (Grand Hyatt Tokyo, InterContinental Tokyo, Bulgari Tokyo) e ristoranti rinomati in USA con Robert Donna a Washington D.C.. Con il suo studio di comunicazione ha coordinato campagne Marketing per Ritz Carlton, Shangri – la, Rosewood, Delta Airlines, Mancino Vermouth.

Il futuro è quindi a Ponte San Giovanni, paesone operoso della periferia perugina sullo snodo della E 45, dove nasce Serranova. Sistema di polveri fotoluminescenti, stampate all’interno di vetri che convertono la luce solare o artificiale in sequenze luminose molto vicine ai picchi della fotosintesi clorofilliana, rilasciandola progressivamente con un’intensità comparabile a quella del sole a mezzogiorno, assoluto beneficio di produzione per una grande varietà di colture. La struttura potenzia la crescita dimensionale delle piante sino a tre o quattro volte riguardo all’agricoltura tradizionale, procedimento green rivoluzionario, caratterizzato da un mix di domotica, fisica e biodinamica. Dietro questo progetto c’è appunto l’architetto e design Stefano Chiocchini, da tutti soprannominato “Archimede” a causa della sua genialità e l’agronomo Sauro Alessandretti.

Stefano Chiocchini, nato a Perugia l’1 aprile 1962, si laurea in architettura a Firenze nel 1990. Le sue opere vanno dall’architettura all’interior design, dal progetto del verde e paesaggistico all’exhibit design alla grafica e comunicazione visiva, all’allestimento museale allo studio di nuove applicazioni per la lavorazione di materiali naturali quali pietre e marmi. Si è occupato in passato e si dedica attualmente a varie aziende della produzione di componenti e oggetti di arredamento e fa ricerche per diversi brand su materiali innovativi. I suoi lavori sono presenti in molti Paesi europei ed extraeuropei come: Inghilterra, Germania, Francia, Belgio, Romania, Malta, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi, USA, Australia, Giappone, Cina. E’ partecipe anche all’insegnamento ed è nelle conferenze esperto nel campo dello stone design. E’ socio fondatore della sezione ADI dell’Umbria. Dal 2010 al 2012 ha rivestito il ruolo di Direttore dell’Istituto Italiano di design dove al momento è docente di Interior, Industrial e Landscape design.

La struttura Serranova, che costa dai 25mila ai 35mila euro, è stata ideata per uso privato (famiglie, condomini, quartieri) e comunità e locali (bar e ristoranti). La clientela target è distinta da una grande sensibilità ambientale e quindi da volontà di diminuire al minimo i consumi energetici e idrici che implicano impatti ambientali significativi. Un altro beneficio è una spesa alimentare mensile ridotta, è infatti possibile coltivare verdure biologiche per un valore minimo rispetto al costo dei negozi. La crescita amplificata appunto assicura un utile più alto e i consumi sono molto bassi; binomio importante in considerazione anche dei fatturati. Oltre a ciò il giardinaggio lenisce naturalmente lo stress, migliora l’umore e ci rende più felici, coltivare i propri prodotti da un grande effetto di realizzazione. Le tendenze inflessibili del’accrescimento della popolazione, dell’urbanizzazione, della diminuzione dell’approvvigionamento idrico e dell’incessante cambiamento climatico hanno concorso al calo degli stock di aree coltivabili procapite. Con la diminuzione delle risorse fondiarie per l’agricoltura, i dirigenti politici si trovano a combattere il problema della sostenibilità attraverso l’accrescimento della popolazione mondiale, che si presume arriverà intorno ai 9,7 miliardi nel 2050. I modi per una trasformazione proficua della futura produzione alimentare sono il focus di Serranova, che contempla un utilizzo superiore della tecnologia e dell’automazione per l’ottimizzazione dell’uso del suolo. La strategia di Serranova punta ad una crescita rilevante della produttività ed a una riformulazione ambientale in un contesto futuro di paesaggi urbani con serre integrate nelle abitazioni. Le serre offrono numerosi vantaggi potenziali come fonte di cibo pulito e verde riducendo il rischio di mangiare verdure che contengono sostanze chimiche nocive. Allarmanti oggi sono le monocolture che impoveriscono la terra dai nutrimenti: dove una volta c’erano cicli di raccolta autosufficienti, ora si hanno terreni agricoli privati di sostanze nutritive che poi richiedono abbondanti fertilizzanti chimici per coltivare cibo e le colture sono più esposte alle malattie. All’interno della serra, la diminuzione dai rischi di attacco da parassiti, batteri e malattie varie è raggiunta senza utilizzare antiparassitari e difese chimiche. Con questo metodo di coltivazione si ottiene anche un aumento sino al 35% di BRIX (zuccheri), sostanze nutritive, gusto e oli essenziali, maggiore robustezza e conservazione prolungata. Oltre alla biosicurezza e alla assenza di parassiti, c’è la guerra alla siccità e il minimo utilizzo di trasporti, energia e combustibile fossile. La massimizzazione dell’efficienza idrica direttamente sulla coltura incrementa la redditività attraverso una più alta funzionalità delle risorse. La struttura di Serranova è caratterizzata da fibre che diffondono in modo omogeneo su tutto l’apparato radicale l’umidità eliminando l’uso di grande quantità di acqua e contenendo pertanto anche l’eventualità di evaporazione. Il sistema idrico è al 100% automatizzato e autoregolato in relazione alla temperatura ambientale e al conseguente fabbisogno delle piante.

In conclusione Serranova offre una strategia complementare per: ottimizzare la sicurezza alimentare, limitare la povertà urbana, favorire l’inclusione sociale, migliorare la gestione ambientale urbana, nel recupero produttivo dei rifiuti urbani, contribuire allo sviluppo economico locale, realizzare la resilienza dei sistemi alimentari.

Esistono tre tipi di strutture Serranova: Serra Maxi, Serra Midi e Serra Chef. Serra Maxi (3 mt. (p) x 6 mt. (l) x 3,5 mt. (h)) produce fino a 850 piante in vaso per anno mentre Serra Midi (3 mt. (p) x 3 mt. (l) x 3,5 mt. (h)) fino a 380 piante in vaso per anno. Entrambe sono utilizzate dalle aziende agrituristiche sia per l’organizzazione produttiva per la finalità di vendita sia per sistemi condominiali, munendo ai condomini ortaggi e verdure fresche. Sono usate dai comuni come sistema a servizio dei cittadini nei parchi urbani e di quartiere e delle mense scolastiche e dai singoli privati che hanno una limitata superficie a giardino dove poter coltivare vegetali senza dover adoperare grandi spazi. Serra Chef è impiegato da singoli privati, ristoranti e aree pubbliche. Studiata per piccoli ambienti domestici o ricettivi per avere in un piccolo spazio la produzione a livello delle due serre più grandi. Serra Chef è un dispositivo ideato per restituire alle famiglie la libertà di coltivare le proprie verdure, fiori, piante aromatiche senza intermediari nell’ambiente domestico. Le sue dimensioni e il suo design si confanno a tutti gli ambienti, sia moderni che classici. L’apparato ha gli stessi elementi tecnologici delle serre esterne, quindi offre gli stessi risparmi energetici, la stessa resa e automazione. Il sistema di filtrazione serve anche da ventilazione, assicurando una crescita naturale delle piante. I tre tipi di serre sono dotate di un nuovo sistema di purificazione dell’aria con controllo climatico interno, un condensatore di umidità atmosferica (opzionale), un sistema di rilevamento della crescita e della maturazione delle piante. La Serra multi clima ha un vetro totalmente serigrafato sul tetto e un sistema per la stimolazione fotoluminescente nel corso della notte.

Rilevanti i molteplici premi assegnati a Serranova. Dopo soli 15 giorni dalla costituzione della società esattamente nel settembre 2019, ha vinto il I posto al Flormart Future Village Award di Padova, ideato e organizzato da Blum, in qualità di “Migliore Startup Green Italiana”& I premio per la sezione Architettura e design sostenibile. Qualche mese dopo, nel gennaio 2020, a Las Vegas per il CES 2020 (NV – USA) distributori internazionali e potenziali finanziatori e a luglio scorso è stato conseguito il primato nella categoria Clean Tech di Startlab Unicredit, iniziativa nazionale nata per supportare concretamente i giovani imprenditori, l’innovazione e le nuove tecnologie.

I manufatti Serranova inseriti nelle diverse soluzioni abitative attraverso la sinergia tra le nostre realtà innoverà la progettazione della casa del futuro in virtù della sua tecnologia innovativa dei prodotti alimentari.

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