Scusi signore cosa sta guardando?

Siamo sull’isola di Pasqua, lui è uno dei Moai appena uscito dal ventre della montagna e ai suoi primi passi. In questa zona ci sono molti Moai, chi ancora scavato nella montagna, chi appena spostato, chi rotolato, chi rimesso in piedi, un esercito di personaggi, con cappello o senza, sparsi su tutta l’isola.

Al visitatore si presenta un volto così e la domanda giunge spontanea: “Scusi signore cosa sta guardando?”

Alcuni dei Moai hanno lo sguardo rivolto verso il cielo. Sono secoli che ci si chiede se guardano al cielo per ritrovare e richiamare alcuni amici/Dei che gli avevano fatto visita anni prima e poi se ne sono andati! Un ritorno atteso per tanto tempo, una promessa di viaggiare insieme verso terre lontane, in chissà quale parte della galassia! Forse la delusione della mancata avventura, li ha portati a volgere lo sguardo all’orizzonte. Una terra lontana, sempre sulla Terra, al di là dello spazio acquoso circostante, dove trovare nuovi amici, incontrare nuove abitudini e tradizioni. Una nuova cultura dove imparare ed insegnare, al fine di integrare le proprie conoscenze.

La storia è ciclica e bene o male alcune situazioni si ripetono, con leggere modifiche, tanto per farle sembrare diverse. La storia è stata scritta dai potenti del momento, coloro che hanno lasciato una loro impronta e l’hanno voluta lasciare lì per molto tempo. Finché le persone hanno cominciato ad avere una nuova consapevolezza, una capacità di critica e hanno compreso che qualcosa non era proprio così, come ce l’hanno raccontata! In molti studiano, viaggiano, vivono esperienze diverse, per cui l’osservazione del presente, dell’orizzonte, appare un po’ diversa da quella che spesso qualcuno ci vuole far credere!

Oggi mi sento un po’ come quel Moai che guarda avanti, con la consapevolezza del “qui e ora”, ma con la perplessità, l’amarezza di qualcosa che non vibra in armonia. Un sistema improntato sull’intolleranza, il giudizio, pronti a puntare il dito su chi la pensa diversamente da noi. “La diversità fa ricchezza”, questa è la frase che spesso dico e lo penso veramente. Il rispetto è lo strumento principale per far sì che si possa evolvere come persone, nella relazione dapprima con noi stessi e poi con gli altri. Se mancano ingredienti come l’amore, la solidarietà, l’integrazione, la collaborazione, la tolleranza e un po’ di educazione civica, che non guasta, è difficile progettare società migliori. Voglio meditare e proiettare con un pensiero luminoso, un mondo più vivibile e in sintonia con la natura circostante, sì, il nostro pianeta verde smeraldo è raggiante!

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