Scuole Montessori, un privilegio non per tutti.

Oggi in molti Paesi occidentali, il metodo Montessori viene applicato in molte scuole riscuotendo un grande successo. Più di cento anni fa fu aperto il primo centro in cui veniva applicato l’innovativo metodo, rivolto a tutti i bambini, in particolare ai più poveri e disagiati. Con il tempo questa crociata portata avanti dalla pedagogista e scienziata italiana Maria Montessori, ha progressivamente perso vigore. Oggi a poter usufruire dell’innovativo metodo sono soprattutto le fasce più ricche della popolazione.

Il metodo ideato dalla pedagogista italiana a inizio Novecento, si basa sull’idea del bambino come libero di sperimentare in autonomia per sviluppare appieno le sue capacità fisiche, psicologiche e sociali. Affinché questo possa verificarsi il bambino deve trovarsi in un ambiente dove può scegliere gli oggetti che più richiamano la sua attenzione, ognuno di questi oggetti deve avere un fine educativo ed è facilmente raggiungibile dal bambino. In questo modo l’insegnante non organizza la lezione ma predispone l’ambiente e i materiali per i bambini della classe per poi aiutarli individualmente in base al loro rapporto con il gioco.

Maria Montessori sfruttò gli anni passati come assistente volontaria nella clinica psichiatrica Università di Roma, per ideare, sviluppare e perfezionare il suo metodo sia su bambini con problemi psichici o disabilità che con giovani malnutriti o abbandonati dalle proprie famiglie.

Nel 1906 aprì la prima Casa dei Bambini, una struttura che rispecchiava a pieno la sua idea di scuola a misura di bambino. Questa struttura fu aperta nel quartiere San Lorenzo di Roma, allora una delle zone più povere della città. Da quel momento lo sviluppo delle scuole Montessoriane si diffuse in Italia e in Europa sempre abbracciando bambini di classi sociali non agiate.

Ben presto le élite italiane ma soprattutto anglosassoni, mostrarono interesse al metodo innovativo della Montessori.

Maria Montessori, allettata da questo interesse, spinta anche dalla mancanza di uno stipendio fisso e dal garantire una eredità al figlio Mario (partorito di nascosto dopo la relazione con il codirettore della Scuola magistrale ortofrenica e ripreso solo in età adolescenziale), mantenne un monopolio personale sul percorso di formazione e certificazione degli insegnanti e amministrò con fermezza la distribuzione dei suoi testi e materiali educativi.

Tutto questo portò a un complesso ed esoso iter inerente all’apertura di scuole pubbliche montessoriane a favore di quelle private che raggiunsero così un numero decisamente superiore, si parla di circa il 90%.

Un metodo diventato troppo costoso da applicare e che pian piano ha cambiato rigorosamente il suo bacino di utenza, da bambini poveri e disagiati a bambini facoltosi.

Fondatori di grandi aziende come Wikipedia, Amazon e Google hanno studiato in scuole Montessoriane, certamente un traguardo importante e che da merito al metodo Montessoriano ma, Il vero traguardo sarebbe quello di riuscire a riportare il metodo nelle Scuole Pubbliche oltre che in quelle private e dare la possibilità a tutti di poter emergere prescindendo dalle disponibilità economiche delle famiglie.

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