Scienza dell’espresso: illycaffè e la ricerca della perfezione

Trieste, 1933. Erano trascorsi solo 13 anni da quando la città passò dall’Impero austro-ungarico all’Italia. Situata a pari distanza dallo stretto di Gibilterra e dal canale di Suez, Trieste rappresentava (e rappresenta tutt’oggi) un polo commerciale e strategico di grande importanza, crocevia di popoli e di culture. Ma Trieste era anche una città legata ad una merce molto particolare e questo legame era destinato a rafforzarsi e a durare nel tempo. Tale merce era il caffè. In questo ambiente vivace e multietnico Francesco Illy, un uomo dalle ampie vedute mosso da una grande ambizione, decise di fondare insieme ad un socio una nuova azienda produttrice di caffè con uno scopo ben preciso: produrre il miglior caffè al mondo e venderlo in tutto il mondo. Era iniziata la straordinaria avventura della illycaffè S.p.A. Oggi, a quasi 90 anni di distanza da quel 1933, possiamo senz’altro affermare che il sogno rivoluzionario di Francesco Illy è diventato realtà. Quella che era la piccola Industria Nazionale Caffè di Illy e Hausbrandt è ormai un colosso che ogni anno fattura centinaia di milioni di euro, vende i suoi prodotti in tutto il mondo e produce una delle miscele di caffè migliori al mondo. Il raggiungimento di questi grandi traguardi è il frutto della dedizione e del lavoro meticoloso del figlio di Francesco Illy, Ernesto, e dei figli di quest’ultimo, di cui Andrea ricopre oggi il ruolo di presidente; è soprattutto a lui che si deve l’internazionalizzazione dell’azienda di famiglia. L’abilità e le intuizioni di Andrea Illy stanno anche dietro all’innovazione dei processi produttivi, della cultura e della ricerca della qualità, con uno sguardo sempre più attento alle problematiche della sostenibilità sociale e ambientale. Cosa contiene, dunque, il blend che dona ad ogni tazzina di caffè illy, che sia consumata a Londra, a Tokyo, al bar o direttamente a casa nostra, quel gusto e quell’aroma unici? Chi scrive si trova ora costretto, però, a deludere il lettore più curioso, dato che il segreto del cosiddetto “illy taste” è custodito con assoluta attenzione dall’azienda. Le uniche informazioni che sono di dominio pubblico riguardano la varietà di caffè selezionata, vale a dire l’Arabica, e il numero di tipi, nove, che vengono sapientemente uniti per dar vita alla miscela. Un motto storico della illy, “arte e scienza dell’espresso”, contiene forse la chiave per comprenderne il successo planetario. Quando infatti ci si inizia a documentare sulla storia della famiglia Illy e della loro industria ci si imbatte ben presto in un dato decisamente singolare: sia il nonno Francesco che il figlio Ernesto e il nipote Andrea sono legati, oltre che dalla passione per il caffè e per il business familiare, dallo studio della chimica. Fu infatti Francesco ad avere la grande intuizione di intraprendere lui stesso lo studio di questa materia e di far sì che le nozioni apprese si diffondessero all’interno dell’azienda condizionandone per sempre lo sviluppo. È per questo motivo che la illycaffè è oggi una delle realtà più avanzate tecnologicamente all’interno del settore, il tutto reso possibile dalla stretta collaborazione tra l’azienda e la scienza. Il motto, poi, sottolinea anche la notevole attenzione dell’azienda per l’estetica dei suoi prodotti; basti citare a tal proposito la illy Art Collection, la celebre collezione di tazzine ideate da Francesco Illy e firmate da importanti  nomi dell’arte contemporanea. Il caffè illy è dunque un vero e proprio prodotto di laboratorio, il risultato finale di uno sforzo straor-dinario, fatto di controlli, analisi chimiche e degustazioni, che inizia dal chicco di caffè “verde” e termina con l’espresso consumato al bar, con l’espresso perfetto.

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