San Lorenzo: il quartiere dalle mille sfumature

Collocato tra le due stazioni principali di Roma si trova San Lorenzo, uno dei quartieri più caratteristici della capitale.

Dopo l’unità d’Italia e la conseguente proclamazione di Roma come capitale del regno, ingenti masse di persone iniziarono a lasciare la campagna per trasferirsi in città. Iniziò dunque, negli anni ‘80 del 1800, un processo di urbanizzazione che colpì varie zone rurali, le quali costeggiavano la città antica. Con questo processo nacque San Lorenzo.

Tralasciando la storia di questo quartiere – che pure è interessante e piena di avvenimenti importanti – vorrei concentrarmi soprattutto su come San Lorenzo è oggi.

Si tratta di uno dei quartieri più vivaci e colorati della città che molte volte fa parlare di sé, sia in senso positivo che negativo. Questo quartiere, di stampo popolare, ha infatti diverse anime che lo caratterizzano e che si alternano in base all’ora in cui ci si trova. Di giorno sì percepisce l’aria verace di Roma, arricchita dal profumo che esala dalle numerose osterie che vi si trovano. A partire dalla sera, invece, il quartiere viene invaso da studenti – vista la vicinanza con l’Università “La Sapienza” – che si divertono fino al mattino. Questo è senza dubbio un problema per i Sanlorenzini, in quanto, oltre al forte baccano che talvolta non permette loro di dormire, devono anche subire la sporcizia che la movida (e l’abbandono da parte delle istituzioni) produce.

Altra caratteristica che risalta all’occhio è la sua vena artistica, evidenziata dal suo stile bohémien: i numerosi murales che abbelliscono i palazzi variopinti ne sono una dimostrazione. L’animo artistico si ritrova anche nel passato, in quanto questo quartiere è stata la sede di un gruppo di artisti che, dagli anni ‘70, si stabilirono nell’ex pastificio Cerere. Si tratta del cosiddetto gruppo di San Lorenzo, composto da artisti come Gianni Dessì, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo, Pizzi Cannella e Marco Tirelli.

In definitiva, nonostante il suo stato di abbandono da parte delle istituzioni politiche, l’anima di San Lorenzo rimane nel tempo una miscela perfetta di antichità, storia e veracità.

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