A RITMO DI TANGO IN UN TEMPO SOSPESO

E ora che facciamo? Non è possibile ballare …? Ma quando si potrà di nuovo?

Lockdown! Tutti nel panico! Un popolo di tangueros che si guarda (in videochiamata) negli occhi: è disperato per aver perso l’ossigeno che fa procedere la vita fino a quella serata di lezione settimanale o al week end travolgente in milonga.

Il tanguero e la tanguera fanno parte di quella specie umana che non demorde, non getta la spugna, non ferma camminate, ochos adelante e a tras, boleos e volcadas e, se l’imperativo è “distanziamento”, che distanziamento sia! Anche per un ballo che si pratica con “El abrazo de Tango”. Passato il primo momento destabilizzante, si riparte online! Ci siamo adattati, noi forti e temerari. Zoom ci protegge, siamo resilenti ante litteram. Una esperienza artistica a tutto tondo è quella che in questi mesi ci hanno donato i maestri.

La mia realtà è stata tutta un reinventarsi un nuovo mondo di tango per il mio neonato gruppo dell’associazione che con tanto entusiasmo abbiamo creato e che coordino. Dovevo e volevo continuare un dialogo interrotto a febbraio durante il primo incontro nazionale a Orvieto. Telefono a Mimma, la mia maestra, per un’idea, un consiglio da lei, attrice e ballerina ma soprattutto una grande artista con un cuore ancora più grande. Nasce così un ciclo di seminari sulla storia del Tango.

Il 18 aprile 2020 il primo appuntamento su Zoom. Il viaggio comincia.

Eccoci pronti a girovagare nelle atmosfere degli anni 20 e 30. Le immagini ci rimandano il tango delle origini fatto nei postriboli tra le prostitute e i compadridos. Vaghiamo tra i barrios e i conventillos di Buenos Aires, nel tempo in cui il tango era l’incontro della gente dei quartieri popolari che ballava le danze tramandate dagli schiavi e dagli emigranti fuse nella milonga. Uno sforzo di immaginazione che Mimma, guida e mentore, ci fa superare con la facilità delle immagini, dei brani degli autori dell’epoca, delle musiche. La sua narrazione e interpretazione dei testi è vera poesia. L’esperienza entusiasma i partecipanti e il calendario propone altri appuntamenti nei quali l’auditorio è sempre più ricco di persone e di curiosità.

Nella seconda tappa entriamo in una sala da ballo dell’epoca d’oro, ci guardiamo intorno ma non è molto diversa da una milongua attuale. C’è l’orchestra e un cantante che conducono la serata, le coppie scivolano intorno alla pista in un morbido abbraccio. I ballerini seduti ai tavolini si preparano ad invitare le dame per la prossima tanda. Tra miradas e cabeceos le coppie si scelgono.

Le melodie di D’Arienzo o la voce di Goyeneche, “El Polaco”, si diffondono dal pc e sono una sofferenza per i nostri corpi di tangueros senza ballo. Ci muoviamo incantati dalla musica di un tango-vals e il tocco struggente del bandoneon colpisce nell’anima. Il nostro viaggio continua passando per la Guardia Vieja con donne fatali e uomini impazienti, storie di amori e tradimenti, lo scintillio dei salon in Europa e le miloguas di Buenos Aires e così via fino all’età moderna con Piazzolla e il Tango Nuevo.

Abbiamo iniziato un cammino che proseguirà. Vogliamo altre esperienze per soddisfare una passione che è il nostro virus più tenace.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares