Pronti per brindare?

Siete pronti per il brindisi? La fine dell’anno è, forse, la festa più pagana residua.

Molti riti scaramantici si associano a momenti di preghiera.

I popoli germanici con il loro: “Guten Rutsch ins neue Jahr!” non augurano di certo scivoloni e fratture (sebbene di rientro dalla settimana bianca le astanterie ortopediche risultano molto affollate!), bensì un ingresso morbido nel nuovo anno, come gli sci che fendono la neve fresca.

In Giappone, invece, il Toshigami, la divinità dell’anno nuovo, è celebrata con una profonda pulizia della casa, così come avviene per gli ebrei con Pesach, in cui la rimozione del “vecchio” agevola il passaggio al nuovo. Allo scoccare della mezzanotte le campane dei templi buddisti rintoccano 108 volte, tanti rintocchi quanti gli elefanti di Bon, l’ingresso delle case è addobbato con decorazioni di rami di pino e bambù e ornamenti di fili di paglia.

Ed ora un po’ di sana ritualità propiziatoria che non può mancare nella notte, cuore delle feste natalizie. Il valore simbolico della chiusura di un anno e l’inizio di un altro, alimenta la speranza nel futuro, la suggestione che con il vecchio spariscano tutte le preoccupazioni e i disagi.

Un istinto arcaico induce l’essere umano ad appellarsi alla fortuna attraverso una serie di consuetudini che pur avendo un sapore magico, vengono seguite da tutti, anche dai più scettici: vischio, agrifoglio, nocciole, uvetta, lenticchie, zampone, simboli di fortuna e di abbondanza.

Di seguito qualche suggerimento irrituale meno noto, tratto da usi locali sparsi per la penisola:

al momento del brindisi di mezzanotte, se avete un ceppo che arde nel camino, versate sulla fiamma il primo sorso del vostro spumante, avendo cura di far cadere qualche goccia del vostro vino anche sul ceppo e la fortuna non vi abbandonerà per tutto l’anno.

Prendete una noce, tenetela in mano per dieci minuti circa e poi gettatela nel fuoco: se la noce scoppierà l’anno sarà buono, se brucerà senza scoppiare, meglio pensare che sono solo dicerie….

A mezzanotte in punto bruciate il vecchio calendario arrotolato e legato con nove giri di filo rosso, ripetendo mentalmente «Brucia libro dei giorni passati e che i dolori del vecchio anno non tornino più». Naturalmente se non avete il caminetto, meglio evitare o, con il calendario, potrebbe prendere fuoco anche la vostra casa e …allora sì che saranno dolori!!!

Sempre a mezzanotte (orario molto indaffarato!), scrivete tutte le esperienze negative e i fallimenti dell’anno che si sta concludendo, per dargli fuoco pensando che con la fiamma purifica tutto si azzererà. Su un altro foglio invece, fate una lista di desideri e progetti futuri e affidatela al vento…Certo se non spira neppure un refolo, non prendetela a male….

Esistono anche comportamenti da evitare: preparare la pasta in casa per il pranzo di Capodanno (come se ne avessimo tempo gli altri giorni…), spazzare la casa il primo giorno dell’anno (quindi nessun invito per Capodanno!), lasciare appese delle calze penzolanti (quelle il 5 gennaio per l’arrivo della Befana!), contare denaro (io non corro questo rischio), litigare con qualcuno (si suppone che, con tutti i brindisi, non siate nelle condizioni…). Telefonare in casa d’altri di buon mattino per fare gli auguri: la prima telefonata, perché sia di buon auspicio, deve essere fatta da una voce maschile (per la vostra salute, qualunque sia il vostro genere, eviterei la telefonata di buon mattino, con tutti gli epiteti più fantasiosi che ne deriverebbero per il risveglio inopportuno…).

Il mio consiglio è di concentrarvi su un rito che sicuramente vi sarà di aiuto: abbracciate le persone che amate, compresi i vostri amici a quattro zampe e reputatevi felici per tutto ciò che di bello avete, vi renderà sicuramente felici!

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares