Dove passano l’estate i Danesi? L’incredibile fenomeno delle Summer Houses

Tra il centro e il nord di Copenhagen, si trovano una serie di viali con casette pittoresche e colorate, munite di cortili verdi pieni di fiori. Sembra di stare in un altro mondo. Eppure, siamo a pochi passi dal cuore della città.

Si tratta delle Summer Houses: case estive dove le persone trascorrono le giornate da aprile ad ottobre. Sono state inventate 50 anni fa, per permettere ai lavoratori di fabbrica di godere di momenti di qualità in estate e di coltivare la propria frutta e verdura.

Ancora oggi esistono e se ne possono individuare due diversi tipi. Quelle abitabili, dove si trasferiscono di solito gruppi famigliari per passare le ferie estive. Oppure quelle non abitabili, che sono molto piccole e minimaliste, e vengono frequentate solo durante il giorno, facendo giardinaggio, coltivando l’orto e respirando aria fresca. Spesso non hanno neanche l’elettricità o l’acqua, che si va a prendere da delle cisterne comuni.

La cosa incredibile è che le Summer Houses appartengono al comune, che le affitta per soli 400 euro l’anno. C’è dunque una lista d’attesa molto lunga per accaparrarsene una. Una lista che continua a crescere, dato che le Summer Houses inizialmente erano 1000, mentre adesso ne esistono solo 60.

Le Summer Houses sono l’emblema dell’ideale di benessere danese, che si nutre di semplicità, naturalezza e sensazioni autentiche.

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