Partito ieri il primo dei due corsi d’arte on-line curati dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Un’occasione per sostenere la Fondazione e riflettere sull’arte e la contemporaneità della sua proposta, comodamente dal divano di casa.

La Peggy Guggenheim Collection, il museo sul Canal Grande a Venezia che ha sede a Palazzo Venier dei Leoni e facente parte della Solomon R. Guggenheim Foundation, è chiuso dal 5 novembre e fino al 3 dicembre, secondo le disposizioni di sicurezza per il Covid-19.

Tuttavia le attività culturali della fondazione continuano e proprio ieri, 23 novembre, ha preso il via

“L’Arte è Vita”, un nuovo corso di storia dell’arte, diviso in due cicli di quattro lezioni ciascuno e fruibile attraverso la piattaforma Zoom. Le lezioni, curate da Alessandra Montalbetti, della Pinacoteca di Brera di Milano, si svolgono in diretta online, sono in lingua italiana e durano un’ora. Per iscriversi al corso è necessario essere socio della Collezione Peggy Guggenheim e dal 16 novembre al 31 dicembre associarsi prevede uno sconto del 30%, tenuto conto poi che l’iscrizione vale 12 mesi. Per ogni ciclo di 4 incontri, é richiesta una donazione di 50€, mentre non è prevista l’iscrizione ad un singolo incontro. Lo scopo è quello di mantenere vivo, anche a distanza, il dialogo con i soci, e con quanti vorranno associarsi per l’occasione; in particolare, il museo vuole portare avanti la sua missione educativa, continuando a condividere contenuti sempre di alta qualità. Il primo ciclo si terrà appunto tra novembre e dicembre, con il seguente programma: Arte e alchimia (23 novembre 2020, ore 19), Arte e pubblicità (30 novembre 2020, ore 19), Arte e musica (14 dicembre 2020, ore 19), Arte e cibo (21 dicembre 2020, ore 19). Il secondo ciclo si terrà invece tra febbraio e marzo 2021 e si focalizzerà su Arte e letteraturaArte e modaArte e filosofiaArte e cinema. La curatrice sottolinea come “Nel mondo quotidiano, a volte, sfugge la portata profondamente ispiratrice dell’arte, quale fonte inesauribile di suggerimenti per molti mondi che non sempre sono così facilmente riconducibili all’arte. Otto lezioni, con ampio raggio di secoli, dedicate a temi che hanno legami profondi con la storia dell’arte ma che non sempre sappiamo cogliere.” L’incontro di avvio – si legge nel sito dell’ente organizzatore – ha dato spazio al vero significato del sapere alchemico, che non è la trasformazione del piombo in oro, ma il continuo perfezionamento dell’intelletto umano, attraverso esempi di testi antichi, ovvero manuali che chiariscono il significato di immagini sovente criptiche ed esempi di pittura, scultura e architettura che terminano alla fine del XVIII secolo, con la fine dell’Illuminismo. Gli esempi di architettura sono straordinari nelle ville di Bagheria, dove molti registi, anche recentemente, hanno ambientato i loro set cinematografici. Il prossimo lunedì, 30 novembre, si rifletterà sul rapporto tra arte e pubblicità: quante campagne pubblicitarie pescano, se non saccheggiano, il patrimonio dell’arte del mondo proprio perché così noto e riconoscibile? L’analisi del secondo incontro del corso partirà dalla stretta collaborazione di Davide Campari con Fortunato Depero alla Cappella Sistina di Michelangelo e Nokia, per giungere alla storia dell’arte ri-narrata oggi da Huawei. Per poi domandarci: quale prodotto acquisteremo? Ancora, il binomio arte-musica, in calendario per il 14 dicembre: la riflessione, si spiega ancora sul sito della Fondazione, parte dall’analisi degli gli studiosi, che hanno spesso sottolineato i rapporti che, nella storia, si sono stabiliti tra queste due arti. Si spiegherà come si menziona sempre Leonardo che suonava il liuto e Caravaggio che, nel salotto del cardinal Del Monte, eseguiva i Musici, ma oggi ci si vuole avvalere di altri “sguardi” che hanno saputo colorare la musica e suonare la pittura, quali Paul Klee, Vassily Kandinsky e Fausto Melotti, ottimi esecutori musicali, o Pablo Picasso, che raccoglie l’ennesima sfida della collaborazione con Sergej Diaghilev, per arrivare ad Andy Warhol, che produceva gruppi musicali non tralasciando nulla, nemmeno le copertine dei loro LP. Infine, l’approfondimento del rapporto tra arte e cibo: dalla tradizione della natura morta fortemente simbolica di Caravaggio fino alla visione più filosofica di Paul Cézanne, il cibo è sempre stato un tema molto presente nell’arte, con i profondi cambiamenti inferti dalla visione rivoluzionaria della cucina futurista o i simboli melanconici di Giorgio de Chirico e di René Magritte; si arriva poi alle provocazioni di Piero Manzoni e di Gino De Dominicis, senza dimenticare il valore della Eat Art dell’esponente del Nouveau Réalisme, Daniel Spoerri, fiero oggi di essere “ambasciatore del culatello nel mondo”. Per informazioni è possibile telefonare al numero 041.2405429 (lunedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 18), inviare una mail a membership@guggenheim-venice.it oppure visitare il sito guggenheim-venice.it.

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