Non tutte le tartarughe corrono più di Achille…

Corre più un uomo o un’automobile? Probabilmente Zenone di Elea (filosofo greco del V Secolo a.C.) non era mai salito su una FIAT ma, sicuramente, aveva capito che esisteva una relatività della velocità. In un celebre paradosso, Zenone affermava che il prode Achille mai avrebbe raggiunto una tartaruga perché avrebbe dovuto prima arrivare alla posizione occupata dall’animale che, contemporaneamente, si sarebbe spostato anche di pochissimo. E quando Achille si fosse mosso per arrivare al successivo punto occupato dalla tartaruga, questa si sarebbe già mossa per l’ulteriore punto… Ma torniamo a noi, grazie a un passaggio della macchina del tempo.

Se, per esempio, un uomo, seduto in un treno che viaggia alla velocità costante di 80 km/h, lancia un oggetto in opposizione al verso di marcia alla velocità di 20 km/h, per un osservatore che si trovi fermo alla stazione l’oggetto lanciato sta viaggiando a una velocità di 60 km/h. Questa misurazione (virtuale) è dovuta al principio della relatività galileiana, secondo il quale la velocità percepita di un corpo dipende non solo dal suo moto ma anche da quello del punto di osservazione. Non si può stabilire quindi se un qualsiasi corpo sia fermo o in movimento in assoluto perché lo possiamo osservare da diversi punti di vista. Ciò significa anche che non si può stabilire univocamente la velocità effettiva di un corpo dato che abbiamo più sistemi di riferimento da cui ricavare la velocità stessa. Prendendo a prestito un altro paradosso di Zenone e attualizzandolo, supponiamo che tre treni (A,B,C) si trovino su binari paralleli e che due di essi (A e B) corrano entrambi alla velocità di 100 km/h, ma in direzioni opposte, mentre il terzo (C) sia immobile. Sempre per il principio della relatività galileiana, la velocità del treno posto al centro (B) apparirà di 100 km/h se vista dal treno C, e di 200 km/h se vista al treno A. Purtroppo tutte le considerazioni su esposte non sono recepite dall’autovelox che quando stabilisce una velocità eccessiva di un veicolo non ricorda né Zenone, né Achille e né la tartaruga.

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