Il mito di Roma e di Napoleone in mostra ai Mercati di Traiano, a 200 anni dalla morte dell’imperatore francese

Sarà visitabile fino al 30 maggio – dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima) – la mostra “Napoleone e il mito di Roma”, dedicata agli scavi promossi da Bonaparte a Roma e ospitata ai Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali, proprio nell’anno in cui ricorre l’anniversario del bicentenario della morte dell’imperatore francese. Questa mostra lo celebra ripercorrendo in particolare il suo rapporto con il mondo antico e Roma. Annessa all’Impero dal 1809 al 1814 e città imperiale seconda solo a Parigi per volontà di Napoleone stesso, Roma, e più precisamente l’area archeologica dei Fori Imperiali, fu oggetto di scavi promossi dal Governo Napoleonico di Roma tra il 1811 e il 1814 per liberare l’area a sud della Colonna di Traiano, che Napoleone aveva già preso a modello per la realizzazione tra il 1806 e il 1810 della Colonna Vendôme a Parigi. I Francesi volevano applicare a Roma quei criteri di ordine urbanistico che, nei loro intenti, l’avrebbero trasformata realmente in una seconda Parigi.

In particolare, il percorso ricostruisce il contesto culturale e letterario della seconda metà del XVIII secolo – caratterizzato dal Neoclassicismo e l’estetica del sublime – e dedicherà approfondimenti ad aspetti urbanistici come gli scavi del settore centrale della Basilica Ulpia, la Colonna Traiana valorizzata appunto dal Governo Napoleonico di Roma, l’Egittomania di Napoleone e molti altri aspetti di grande rilevanza, relativi all’annessione di Roma all’Impero dal 1809 al 1814.
Come si legge ancora nel comunicato, l’esposizione è promossa da
Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è stata curata da Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor, Nicoletta Bernacchio. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura, il concept grafico della Iowa State University. Infine, il progetto di allestimento è di Stefano Balzanetti, Alessandro Di Mario, Eleonora Giuliani in collaborazione con Simone Bove per Wise Design.

Tre le aree-sezioni in cui si sviluppa la mostra, che consta di più di 100 opere tra le quali stampe, dipinti, medaglie, sculture e gemme preziose, di provenienza “locale”, ossia dalle Collezioni Capitoline nonché da importanti musei italiani ed esteri.

Nella prima macro-sezione sono presenti opere sia antiche che moderne di eccezionale valore storico, che permettono di considerare il percorso biografico di Napoleone e, allo stesso tempo, i suoi modelli e riferimenti culturali. Nello specifico, la prima parte della mostra pone in evidenza il rapporto tra Napoleone e il mondo classico, seguendo la formazione del giovane Bonaparte, anche attraverso l’adozione di diversi modelli tratti dall’Antico, utilizzati di volta in volta per trasmettere messaggi di potere, buon governo e conquiste militari, fino alla divinizzazione della sua figura.

La seconda macro-sezione, invece, è dedicata al rapporto di Napoleone con l’Italia e in particolare con la città di Roma mentre la terza e ultima sezione approfondisce alcuni aspetti relativi alla ripresa di modelli antichi nell’arte e nell’epopea napoleonica, come ad esempio quello dell’aquila romana. La mostra si conclude con il famoso quadro di Napoleone con gli abiti dell’incoronazione, dipinto da François Gérard nel 1805 e conservato ad Ajaccio, nel Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts: il dipinto raffigura Napoleone al suo apice e rappresenta il compendio più evidente dell’uso che egli seppe fare dei simboli.

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