Mina80: SAPER RIBALTARE GLI SCHEMI ORA COME ALLORA

Mina Anna Maria Mazzini, in arte Mina , una delle più grandi e note voci femminili italiane oggi compie ottanta anni , certo è complesso non risultare ripetitivi dal momento che l’ evento ha una fortissima importanza mediatica ma è pur sempre giusto parlare di una donna così indipendente e che, nonostante i pregiudizi dell’ epoca, si è tanto dedicata alla carriera.

Erano gli anni 60 quando la RAI inizia ad invitare Mina , il suo timbro caldo , la sua salda tecnica e il modo di modulare la voce diventano subito riconoscibili ; le sue doti interpretative l’ hanno portata ad affrontare con successo generi musicali lontani tra loro.

Le sue movenze, la sua voce che andò a collocarsi nella lista degli “urlatori”, rompono con il bel canto italiano .

L’ ecletticità l’ ha portata ad intrepretare migliaia di canzoni, seppur definita come cantante pop, non appartiene ad un vero e proprio genere musicale: sa spaziare dal pop al rock, swing e calypso , fino ad arrivare alla canzone napoletana di Mina cantata a Napoli.

25 Marzo , proprio oggi ,c’ è qualcosa da festeggiare, ed il miglior modo per farlo sono i ricordi. Tv e giornali si cimentano , parte la sfida al più originale. Purtroppo sono essi stessi ad affermare che sarà difficile vincere la coccarda dell’ originalità.

Rollingstone a tal proposito afferma: “Su di lei è stato scritto tanto, e aggiungere qualcosa di nuovo non è affatto semplice. Ma fateci comunque celebrare il suo talento, la sua ironia, la sua indipendenza.”

Dato l’ enorme eredità che ci ha lasciato la signora Mazzini , vale la pena continuare a parlare di lei , come sempre l’ arte resta immortale, vive nel presente e non perde valore , anzi vedere quei video ripresi da archivi rai, in bianco e nero ed emozionarci ancora evidenziano l’ esperienza e la forza di una donna che ha saputo fare a meno degli schemi italiani fissati dal dopoguerra ribaltandoli.

La notorietà della cantante arriva tra il 59-59, siamo negli anni del benessere le voci entrano nelle case attraverso la radio ed i volti attraverso i primi televisori in bianco e nero, appare una donna affascinante.

I suoi live riempiono le sale, la sua voce tocca il cielo , la sua gestualità fa sì che tutti gli occhi siano su di lei.

I duetti nella sua carriera non mancano, duetto storico quello con Battisti nel 1972 dove Mina interpreta “mi ritorni in mente”.

Una donna stimata ma allo stesso tempo invidiata per le sue mille doti che vanno oltre il canto.

Arriva poi l’ improvvisa decisone di lasciare le scene nel 1978, non rendere più pubblica la sua immagine . Mina ad oggi fa interventi radiofonici e si propone come critica, una volta all’ anno fa uscire un disco , ma sceglie che la sua immagine non venga più esposta alle attenzioni dei media. L’ artista invisibile scegli di mostrare solo la sua voce, vive nella sua casa a Lugano, lontano dai pettegolezzi che ha sempre odiato, parole futili e giornalisti invadenti. Molti artisti, nonostante ciò , le inviano carte con i loro testi.

Rai 5 questa sera si propone di celebrarla, di parlare di lei con qualcosa di originale , andrà in onda “Quando mi prende una canzone”, documentario di Paolo Taggi , questo è stato prodotto in collaborazione con Rai Cultura.

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