I MERAVIGLIOSI MOSAICI GRECI SCOPERTI NELLA CITTA’ DI ZEUGMA IN TURCHIA

I MERAVIGLIOSI MOSAICI GRECI SCOPERTI NELLA CITTA’ DI ZEUGMA IN TURCHIA

Zeugma fu una città fondata intorno all’anno 300 a. c. da Seleuco Nicatore, generale di Alessandro Magno, sulla riva destra dell’Eufrate, in una posizione che ora fa parte della provincia di Gaziantep, in Turchia. La città nacque per unire due insediamenti precedenti che si trovano su rive opposte del fiume, Seleucia alla Zeugma e Apanea allo Zeugma (Zeugma in greco antico significa unione, legame). Per brevità a Seleucia rimase solo il nome di Zeugma. In virtù dell’importanza strategica e commerciale, nel corso della storia la città è passata di mano numerose volte. Venne prima conquistata dai Romani, poi dai Persiani, dai Crociati e infine dagli Arabi. In epoca romana, la Legio IV Scythica ebbe qui il proprio campo. Per circa due secoli, la città fu residenza di ufficiali e funzionari d’alto rango dell’Impero Romano, che vi portarono le proprie influenze culturali e il proprio stile di vita sofisticato. Ma il predominio artistico di Zeugma si fece sentire anche su tutta l’area circostante; il giro di affari legato alla presenza della legione romana permise a Zeugma di diventare molto ricca. In epoca romana un ponte di legno, attraversando l’Eufrate, congiungeva Zeugma ad Apanea; gli scavi moderni hanno rivelato che vi era un consistente traffico commerciale che legava le due sponde del fiume. Nella città di Zeugma ,oggi una squadra di archeologi guidati dal professore dell’università di Ankara in Turchia Kutalmis Gorkay, ha scoperto tre antichi meravigliosi mosaici greci. Il progetto di scavo, iniziato nel 2007, è stato velocizzato dalle inondazioni nella zona a causa della costruzione di una diga. Avendo paura che i tesori di Zeugma andassero perduti, gli archeologi hanno rapidamente scavato, proteggendo e conservando i reperti, di cui anche i mosaici di vetro risalenti al II secolo a. c.. Essendo la città di Zeugma ormai sommersa dall’acqua gli scavi archeologici continuano nella speranza di trovare altri tesori antichi. I mosaici provenienti dalle ville più ricche e belle della città abitate dai Patrizi romani, erano decorazioni complicate create con tessere spesso grandi solo qualche millimetro. I mosaici non erano disegni che il padrone di casa sceglieva su un catalogo, egli decideva cosa rappresentare e come e si affidava alla bravura e alla sensibilità di un mosaicista. I mosaici colorati raffiguravano varie figure mitologiche come Dei o eroi antichi, essi venivano posizionati nelle stanze in modo che gli ospiti potessero ammirarli mentre chiacchieravano o bevevano con il padrone di casa. I soggetti venivano scelti in base alla funzione di ogni specifico ambiente. Infatti, in una camera da letto era presente un mosaico con degli amanti come Eros e Telete e in genere riflettevano i gusti e gli interessi del proprietario della villa. Ma già nel 1996, gli antichi fasti, perduti nel tempo, rischiarono di essere sommersi dalle acque della diga Birecik, in costruzione sul fiume Eufrate e distante poco più di un chilometro dalla zona degli scavi. Anche allora gli archeologi delle università di Nantes e Gazientep intensificarono gli sforzi, tanto che nel 1999 portarono alla luce un magnifico pavimento a mosaico raffigurante il mitologico Toro di Minosse. Il Direttore del Gazientep Museum, non volendo lasciare i tesori in balia dei cacciatori di antichità, decise di continuare gli scavi. Gli archeologi scoprirono una fontana, una statua di marmo di Apollo ed un altro pavimento a mosaico. Con il trascorrere del tempo Zeugma per le entusiasmanti scoperte archeologiche divenne nota a livello mondiale, tanto da condurre in quella zona molti turisti. Nel frattempo gli scavi proseguirono restituendo al mondo altre due ville romane, salvate dalle mani dei predoni grazie alla casualità; i resti si trovavano sotto tre metri di macerie. La scoperta fu sensazionale poiché i mosaici, gli affreschi e le altre opere d’arte erano praticamente intatti. Tra i vasi delle ville fu rinvenuta la statua di Marte, scoperta che destò l’interesse dei media. Complessivamente sono tornati alla luce 17 pavimenti a mosaico nelle ville, le cui pareti erano decorate con affreschi colorati. Questi splendidi mosaici, aspirazioni e messaggi che un uomo aveva voluto trasmettere 2000 anni fa a chi visitava la sua casa, sono oggi testimoni di tradizione e profonda cultura artistica.

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