Master of the Universe Revlation. La nostalgia che porta al futuro

Nel 1983 veniva rilasciata la prima serie animata di He-Man e i dominatori dell’universo. La serie ebbe un così grande successo che, è considerata un pilastro della cultura pop degli anni ottanta. Il protagonista della serie è He-Man, “l’uomo più forte dell’universo”, dedito a proteggere Eternia e Grayskull dalle mire di conquista del malvagio stregone Skeletor

Il principe Adam, il giovane ragazzo figlio di re Randor e della regina Marlena, è uno scansafatiche sempre alla ricerca di svago. In pochi sanno che egli è in realtà He-Man, nel quale si trasforma con l’ausilio della sua Spada del Potere. He-Man, insieme ai suoi amici tiene a bada le forze oscure del perfido Skeletor, intenzionato a conquistare il Castello di Grayskull, Eternia e l’universo intero con l’aiuto dei suoi malvagi scagnozzi Evil-Lyn, Beast Man, Mer-Man e Tri-Klops.

Dopo quasi 40 anni dalla produzione della serie originale Netflix rilascia Master of the Universe Revelation. Inutile dirlo, tutti coloro che son cresciuti con la serie originale hanno sentito quel forte richiamo nostalgico verso il fantastico mondo di Eternia che aveva accompagnato la loro fanciullezza.

Come riuscire però a riproporre oggi, in maniera credibile, un prodotto che era così caratterizzato da quegli anni? Questa è stata la sfida che si è posto Kevin Smith andando a ricercare una via di mezzo tra un reboot e una sequel spirituale della storyline principale. Un riavvio profondo, che sconvolge protagonisti e spettatori, quest’ultimi soprattutto desiderosi di perdersi nei ricordi creandone di nuovi.

Per farlo, Kevin Smith, deve voltare pagina, cambiare le basi del prodotto per distaccarsi dai vecchi canoni un po’ obsoleti. Rinuncia a un protagonista amatissimo dal pubblico e lo mette in disparte, preferendo soffermarsi sulle avventure di una guerriera, Teela, che si è sentita tradita dagli oscuri segreti di un mondo magico senza verità. Una scelta che potremo definire forte, quasi violenta, che potrebbe far storcere il naso al pubblico più nostalgico e allergico ai cambiamenti. Una scelta però coerente con quello che Kevin Smith vuole dire al pubblico: nel mondo bene e male sono due facce della stessa medaglia.

Così, dopo un primo episodio canonico, che riassume la storia di Eternia con un prologo dal retrogusto vintage, ecco che la serie si trasforma di colpo, accompagnandoci attraverso le macerie di un mondo distrutto. Revelation è un messaggio spedito tra le

mani di chi è cresciuto con la serie animata degli anni ottanta, un pubblico che ricorda con affetto l’ingenuità di un tempo, ma che adesso necessita di un fantasy più complesso e ricco di sfumature. E allora ecco che questi primi cinque episodi ci insegnano come un tuffo nel passato guardando al futuro possa spezzare le catene della nostalgia

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