L’uomo più crudele del mondo

In questi giorni all’Ambra Jovinelli, teatro di Roma, sta andando in scena la commedia “l’uomo più crudele del mondo” scritto e diretto da Davide Sacco. Gli attori Lino Guanciale e Francesco Montanari hanno confermato la loro bravura, portando gli spettatori in uno spazio sempre più vorticoso e confuso nell’arco di una sola ora. La scena si svolge nell’ufficio del giovane imprenditore Paolo Veres, costruttore di armi, di generazione in generazione. Quale attività migliore per poter definire un uomo scaltro, cinico e portatore di morte come l’uomo più crudele del mondo? Sarà poi così? Ospite un giornalista di una piccola testata di paese, che da intervistatore diventa intervistato. La prima domanda: “Ma lei è felice?” Il giornalista è scosso, gli spettatori curiosi, ma ancora nel ritmo lento delle prime battute, dove i rumori dall’esterno riescono comunque a passare. Il ritmo si comincia a fare più incalzante, l’intensità cresce di minuto in minuto. I toni delle voci diventano sempre più alterati, colpi di pistola, alcool…”uno dei due questa notte non ne uscirà vivo”,  le parole di Paolo sempre più aggressive. Provocazioni continue al cui povero giornalista risponde sempre più basito, continuando a ripetere “io sono un uomo normale!”. Un uomo normale, qual è il confine tra normale e non… L’ombra avvolge sempre di più la scena, degna di un noir d’eccezione. Momenti istintivi, brutali, bestiali che tirano fuori la parte peggiore dei due uomini, in un’altalena di emozioni potenti che prendono tutta l’attenzione del pubblico. Il finale è la somma di tutti i momenti di violenza, sarcasmo, sprezzanti del comune sentire. L’uomo cos’è veramente? Cosa ci appartiene o no? Questa è la domanda che accompagna lo spettatore fin fuori dal teatro. Il dubbio, la conferma, riflessioni che lasciano dentro un gran segno. Incredibile interpretazione, talentuosa e coraggiosa! Assolutamente da vedere.

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