Livia Capasso: Fotoricordo per una smemorata

Livia Capasso docente di storia dell’arte in pensione, attiva promotrice della cultura di genere, cofondatrice del movimento Toponomastica Femminile, scrittrice attenta per offrire una diversa interpretazione delle figure femminili nell’arte, stavolta ci stupisce e ci coinvolge in un romanzo, ricco di spunti autobiografici, che ci ricorda il nostro recente passato, l’italietta del boom economico, e l’educazione severa e misogina delle ragazze di provincia.

La protagonista, Giulia, per il tramite di fotografie ricostruisce i suoi ricordi che diventano il filo conduttore della narrazione.

Ed ecco affiorare le immagini delle famiglie allargate, composte da nonni, nonne e zie in un compendio educazionale a più voci. I rapporti impacciati e la scoperta dei primi amori, ostacolati da pettegolezzi, pregiudizi e falsi moralismi che stridono al confronto moderno. Con leggerezza ed ironia ed una prosa accattivante il libro fune da bussola anche per la nostra memoria, per ricordare quanto profondo e recente sia il patriarcato, fatto di esclusioni, divieti e occultamenti delle figure femminili, soggiogate dal peso dei giudizi e dalle convenzioni sociali di una provincia ancora forte e radicata.

Con Giulia, anche noi, ci troviamo in una giostra del tempo con balli, feste paesane, riti domenicali e voglia di avventura, di affermazione di libertà che le donne hanno intrapreso con difficoltà per abbattere le barriere invisibili che le rendeva schiave.

E Giulia, desiderosa di libertà che reitera ruoli tradizionali di moglie, madre, insegnante e si trova imprigionate negli schemi che lei stessa voleva abbattere, protagonista e partecipe della via all’emancipazione, con i suoi dialoghi interiori e, sullo sfondo, la contestazione studentesca del 1968 e il femminismo, fino ad arrivare al problema della malavita, del malaffare della città, ci accompagna in un racconto della nostra storia recente con personaggi e situazioni che attengono ai nostri ricordi.

Il libro attrae e conserva l’interessa della lettura, talvolta con un sorriso, altre volte con empatica melanconia e, oltre a raccontare le vicende umane della protagonista, funge da spunto di riflessione dei sentimenti attuali dell’italiano medio, in una riscoperta della provincia.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares