L’Idrokinesiterapia in ortopedia: quando e perché

L’Idrokinesiterapia (IKT) in ambito ortopedico porta notevoli benefici all’iter riabilitativo di un paziente, permettendoci di effettuare sequenze di esercizi che se proposte “a secco” sarebbero precoci e dando inoltre assoluti margini di sicurezza azzerando il rischio di caduta. Le controindicazioni sono quelle relative all’IKT in generale, quindi pazienti con seri problemi respiratori o con problemi dermatologici che vietino l’immersione in acqua.

Il primo sintomo con il quale la quasi totalità dei pazienti ortopedici si presenta è il dolore e, associato ad esso, contratture muscolari con rigidità articolare. Molti studi sull’utilizzo dell’IKT su pazienti fibromialgici hanno evidenziato come l’effetto antalgico già solo attraverso l’immersione in acqua sia molto marcato. Nel paziente ortopedico il terapista sfrutta questo primo effetto per favorire il rilassamento delle strutture traumatizzate e favorire la mobilizzazione delle articolazioni; inoltre la pressione che l’acqua esercita sui tessuti favorisce il drenaggio di eventuali edemi mentre la gravità ridotta rende possibile nei pazienti protesizzati di anca e ginocchio, ma anche negli sportivi operati ai crociati per esempio, una precoce ripresa della deambulazione in carico protetto e senza il rischio di cadere. L’acqua può essere però impiegata dal terapista anche come elemento destabilizzante, giocando con la profondità o attraverso l’utilizzo di ausili (galleggianti e tavolette) che forniscono elevati input propriocettivi.

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