Le Dolomiti e Tiziano: un’unione sempre più forte grazie alla Magnifica Comunità di Cadore.

La “Magnifica Comunità di Cadore” è un’antica istituzione rappresentativa delle comunità dell’intero Cadore, nelle Dolomiti bellunesi, che risale al lontano 1338; soppressa nel 1807 da Napoleone, successivamente è stata riattivata ed oggi si occupa di cultura, attraverso un patrimonio diversificato ed una rete museale fondata nel 2013 per far emergere i musei minori. Alla guida della “Magnifica” troviamo un direttore giovane ed appassionato: Matteo Da Deppo.

Laureato in storia dell’arte medievale all’Università di Padova, studioso di Tiziano e interessato al contemporaneo, il dottor Da Deppo nel 2012 ha assunto la direzione dei musei della Magnifica Comunità di Cadore, istituzione costituita dall’unione dei ventidue comuni del territorio cadorino per la conservazione della loro identità culturale e ambientale, oltre a svolgere attività di ricerca storica e del patrimonio locale.

Un impegno a 360 gradi, quindi, per Matteo Da Deppo, alla guida dei due musei di Pieve, in provincia di Belluno: il Museo Archeologico Cadorino (MARC), che ospita l’esposizione dei reperti archeologici dell’area e la Casa Natale di Tiziano Vecellio, residenza familiare del pittore rinascimentale, che oggi è una casa-museo e sede espositiva di importanti mostre sull’artista veneto.

“Come direttore della rete museale – spiega Da Deppo – oggi mi occupo in particolare di programmare l’attività istituzionale, lavorando alla preparazione di bandi che possano trovare il giusto collocamento, anche se le attività da seguire sono tante, perciò stiamo pensando di ampliare l’organico, con una persona che possa assistermi, ad esempio, nello studio e nella cura dei beni custoditi”.

Anche quest’anno, nonostante le difficoltà organizzative legate alla diffusione del Coronavirus, la Casa Natale di Tiziano Vecellio non si è tirata indietro, accogliendo l’allestimento dell’esposizione Venezia in Cadore: 1420-2020, realizzata per celebrare la storica ricorrenza dei seicento anni dalla dedizione del Cadore a Venezia, quando il Cadore, appunto, entrò a far parte della Serenissima Repubblica (link interno al comunicato sulla mostra).

“Quando abbiamo presentato la proposta della mostra era febbraio  racconta il direttore – e pensavamo ad un’esposizione davvero importante, allestita tra il Forte di Monte Ricco, il Palazzo sede della Magnifica Comunità e la Casa Natale. Avevamo la disponibilità di 40 pezzi, alcuni provenienti da realtà come la Galleria degli Uffizi e il museo di Innsbruck, che conserva l’originale dello Statuto Cadorino. Tuttavia, subito dopo è arrivato il lockdown e non è stato possibile proseguire negli intenti; abbiamo quindi deciso di modificare il progetto espositivo – prosegue Matteo Da Deppo – limitandolo ad una mostra dossier ospitata alla Casa Natale, con oggetti in nostro possesso e un restauro mirato. L’iniziativa, appena conclusa, ha avuto un buon riscontro, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, facendo registrare quasi 5 mila presenze totali e raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati. La flessione riscontrata del 24% rispetto alla mostra proposta l’anno scorso è dovuta alla mancanza di gruppi organizzati e di stranieri”.

L’estate cadorina è stata animata anche da un programma culturale e di didattica territoriale, promosso sempre dalla Magnifica Comunità di Cadore, con il sostegno della Fondazione Cariverona, per la valorizzazione del patrimonio locale.Laboratori creativi, passeggiate archeologiche, percorsi naturalistici e storici lungo i sentieri delle Dolomiti per un totale di 34 eventi gratuiti rivolti ad adulti e bambini alla scoperta del Cadore.

“Per il futuro ci sono molti progetti a cui stiamo pensando – conclude il direttore – e al momento siamo in dialogo con il Comune di Belluno per una grande mostra su Tiziano che potrebbe coinvolgere anche Pieve e che dovrebbe tenersi nel 2021, Covid permettendo. Sarebbe un’opportunità eccezionale”.

Opportunità che noi tutti speriamo possa veramente concretizzarsi e regalarci non solo grandi emozione, ma anche la convinzione che un ritorno alla normalità possa realmente concretizzarsi in tempi ridotti, per il bene di tutti.

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