L’ANIMA “IN CARNE E OSSA” Forme e colori del mondo invisibile

G. Previati La danza delle Ore

Dal 3 marzo al 10 giugno 2018, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita la mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni, a cura di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina.

Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, la rassegna propone un coinvolgente viaggio attraverso le insondabili profondità della psiche, guidato da alcuni celebri artisti, che, fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, si sono impegnati nella elaborazione di un nuovo linguaggio, capace di esprimere l’essenza fugace e astratta delle emozioni. Il dolore, la gioia, la paura, la rabbia, l’armonia dell’ordine cosmico e, persino, l’irriducibile caos della moderna vita metropolitana si presentano in tutta la loro complessa intensità in una selezione di circa 80 opere di grandi autori, per lo più simbolisti (Odilon Redon, Fernand Khnopff e Franz von Stuck), divisionisti (Gaetano Previati, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini) e futuristi (Giacomo Balla, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Umberto Boccioni), ripercorrendo in modo del tutto inedito alcune delle fasi salienti della storia dell’arte italiana e europea fin de siècle.

Oltre al boccioniano trittico degli Stati d’animo (1911), che presta il titolo alla mostra, lo «spazio sospeso e immateriale immerso nell’oscurità», allestito dallo Studio Ravalli, accoglie numerosi capolavori provenienti da importanti collezioni private e musei di tutto il mondo, tra cui Beata Beatrix (1872) di Dante Gabriel Rossetti (National Galleries of Scotland), Fugit Amor (1886-’87) di Auguste Rodin (Musée Rodin di Parigi), Ricordo di un dolore (1889) di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Accademia di Carrara), Bambina malata I (1896) di Edvard Munch (Albertina Museum di Vienna), Il peccato (1909) di Franz von Stuck (Galleria d’Arte Moderna “Empedocle Restivo” di Palermo), e Risata (1911) di Umberto Boccioni (Museum of Modern Art di New York).

In questo originale dialogo fra tradizione e innovazione, spicca la figura di Gaetano Previati, artista molto raffinato nel rendere le cangianti tonalità dell’anima, attingendo tanto dalla memoria quanto dalla modernità, come dimostrano sue ben note opere, quali Maternità (1890-91), La danza delle Ore (1899) e Paolo e Francesca (1909).

La rassegna, risultato di un accurato lavoro di ricerca e studio delle fonti e di revisione critica, condotto dai curatori della mostra assieme a studiosi di fama internazionale e autorevoli specialisti, comprende, inoltre, filmati, fotografie, riviste e testi di divulgazione scientifica, che ricostruiscono il contesto storico-culturale di cui i dipinti e le sculture sono la massima espressione.

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