La splendida “Danza Campestre” di Guido Reni torna a Galleria Borghese dopo più di un secolo

La Danza Campestre di Guido Reni è l’ultima opera acquisita dalla Galleria Borghese, ma in realtà si tratta di un ritorno.

Infatti l’opera faceva parte della collezione del cardinal Borghese dal 1650. È stata poi venduta nel 1892, e se ne è persa traccia fino al 2014.

Si tratta di uno dei primi quadri di paesaggio del ‘600. Ma Reni è un pittore di figure, di soggetti mitologici. Viene dunque da chiedersi perché abbia dipinto proprio un quadro di paesaggio.

il motivo è da ricercare nella permanenza dell’artista a Roma, dove incontra molti pittori fiamminghi, specializzati in questo tipo di pittura.

Da loro eredita soprattutto l’attenzione alle piccole scene descrittive e ai dettagli. Come la signora che tiene per mano il bambino attraversando il ponte o i panni stesi ad asciugare

Tipica di Reni è la caratterizzazione individuale, quasi psicologica, dei personaggi: ciascuno ha una propria espressione ed occupazione precisa.

Tutto ruota intorno alla scena di danza campestre: un giovane contadino chiede a una dama di ballare, lei sembra riluttante e si gira di lato.

Il quadro emana luce in modo naturale e i colori sono vivi e brillanti, come l‘azzurro delle montagne sullo sfondo e la macchia di rosso del personaggio in primo piano.

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