La rete dell’amore: è possibile incontrare l’anima gemella online?

È possibile incontrare l’amore online, dunque nell’universo delle applicazioni, dei siti Internet, delle community ad hoc sorte copiose sul web? Il dilemma dei single del XXI secolo può essere sintetizzato così: Iscriversi o non iscriversi? Crederci oppure lasciar perdere? Come abbiamo scritto in un articolo precedente, la rete può essere un luogo spaventoso, poiché dominato dall’odio, dall’insulto e dalla diffamazione. Le conseguenze psicologiche e sociali per i soggetti che entrano, a vario titolo, nel mirino degli ‘odiatori’ (haters) possono infatti essere devastanti. Va detto che le stesse piattaforme di incontri online non sono tutte rose e fiori, dal momento che vi si possono fare brutti incontri, che possono degenerare nella violenza verbale, nella violazione dei dati personali come le immagini, e che, di fronte a simili situazioni, le vittime – per lo più donne – devono immediatamente denunciare. Tuttavia, esiste “l’altra metà della rete” che bisogna conoscere e raccontare. Per capire il meccanismo degli incontri amorosi 2.0, vale la regola aurea del “Follow the Money” poiché, intorno agli strumenti online preposti alla ricerca dell’anima gemella, si è sviluppato un impressionante giro d’affari. Secondo uno studio recente, in alcuni Paesi europei tra i quali l’Italia, queste app avrebbero generato un business di quasi 26 miliardi di euro. Un altro istituto di ricerca ha stimato che, nel 2016, il loro fatturato fosse pari a 4,6 miliardi di dollari. Le proiezioni di crescita, in particolare in Europa come negli USA, sono vertiginose. Questo segnala come le persone abbiano meno timore, rispetto al passato, di ricorrere al mondo virtuale per cercare amore, amicizia, sesso. D’altra parte, il meccanismo è semplicissimo: basta scaricare sul proprio smartphone Tinder, Badoo, Lovoo, ecc., creare un profilo, lasciarsi geolocalizzare, per consentire ad una di queste piattaforme di ‘presentarci’ i/le possibili candidati/te ad un incontro. Rispondendo ad una notifica con un doppio “swipe”, la conoscenza può iniziare. I profili interessati ‘matchano’ tra loro: un po’ come dire sì, possiamo essere compatibili. Si sprecano in rete i consigli su come fare una buona impressione: le prime battute, le foto da inviare, il lasso di tempo che deve trascorrere dal primo incontro virtuale a quello reale. I dati parlano chiaro: ormai una relazione su tre nasce in questo modo. Nel mondo gay, l’incidenza degli amori nati nella fitta trama del web è ancora maggiore. Ma questi rapporti funzionano nel tempo? Sopravvivono al passaggio dal virtuale al reale? Pur non disponendo di dati certi, sembra che il matching amoroso in rete tenda a rivelarsi effimero. Nella percezione di molti utenti, queste relazioni sono più instabili, perché è proprio il meccanismo dell’online dating che, con le sue infinite promesse di felicità e di piacere, tende a sgretolare quello che ha appena creato. A dimostrazione della complessità del fenomeno, bisogna citare i risultati di un’altra ricerca condotta da alcuni sociologi inglesi, che sono giunti a risultati sorprendenti. Gli incontri online, proprio data la loro natura occasionale, favoriscono la nascita di relazioni amorose tra persone appartenenti a differenti gruppi etnici. In altre parole, esse sono foriere di una maggiore integrazione sociale per le persone di origine straniera, attraverso le potenti chiavi d’accesso del fidanzamento e del matrimonio.

Foto tratta dal sito web ntdaily.com

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