La fortuna non esiste:
esiste il momento in cui il talento
incontra l’opportunità
LUCIO ANNEO SENECA
Siamo tutti presentatori, continuamente. Presentiamo noi stessi, quello che ci succede, i nostri desideri e i nostri sogni. Da ultimo, ma non meno importante, spesso dobbiamo presentare il nostro lavoro, per trovare uno sponsor, convincere della bontà di una scelta, insegnare qualcosa a qualcuno. E qui, per molti, cambia tutto… quello che riusciamo a fare benissimo, parlando, gesticolando, creando un capannello di persone che pendono dalle nostre labbra mentre raccontiamo l’ultimo episodio della nostra serie televisiva preferita, sembra quasi dimenticato quando parliamo del sistema di irrigazione per giardini o il nuovo codice degli appalti…
Eppure si tratta della stesso processo, cambia l’oggetto, si, ma non il soggetto: noi siamo la presentazione. Su questo assunto poggiano una serie di articoli che forniranno degli accorgimenti, alcune indicazioni e piccoli trucchi per fare presentazioni efficaci; consigli che sono validi per qualsiasi argomento e qualsiasi audience.
Saper presentare efficacemente è una delle capacità più importanti, non solo in ambito lavorativo. Quante volte abbiamo avuto dei professori, profondi conoscitori della propria materia, che riuscivano a trasmetterne solo una parte minima ai propri alunni, dopo averli addormentati con spiegazioni monotone e oscure? D’altro canto, quanti venditori abbiamo conosciuto, sicuramente poco esperti del prodotto che cercano di propinarci ma talmente abili nel raccontarcelo, nel decantarne le proprietà, nel farci credere che ne abbiamo bisogno, che siamo stati a un passo dal comprarlo?
Perchè questo fa il “bravo presentatore”: non parla, racconta; racconta una storia, che è più sopportabile di una serie di slide o di un discorso lunghissimo e piatto. Dopo aver citato Frassica, citerò anche Catalano, con una ovvietà: avreste cambiato il vostro professore del liceo con Alberto Angela per farvi spiegare la storia romana (ma anche la membrana cellulare o le derivate)? La risposta è sicuramente sì, per tutti; questo ci avrebbe, probabilmente, evitato delle magre figure ai colloqui genitori-insegnanti, soldi spesi in ripetizioni, estati passate a studiare quando tutti stavano al mare… Saper presentare bene può cambiare, quindi, la nostra vita e quella di chi interagisce con noi.
In questa serie di articoli illustreremo l’inizio di una strada che ci porterà ad essere dei “presentatori” (più) efficaci (forse anche dei venditori migliori) di noi stessi, delle nostre idee e delle nostre competenze.
Intanto vi lascio con un test, detto dell’ascensore e questa è la situazione: hai avuto un’idea su un prodotto (ma potrebbe essere un soggetto cinematografico, il miglioramento di un processo aziendale o la richiesta di un finanziamento per un tuo progetto) e sei riuscito a fissare, dopo molte difficoltà, un incontro con il mega-responsabile. E’ un’occasione unica e irripetibile per te. Arrivato alla porta del suo ufficio, lo trovi che sta uscendo per un impegno improvviso e ti dice “devo andare di corsa in aeroporto… scendiamo in ascensore insieme e mi accompagni fino alla macchina così mi spiega…”: dovrai presentare la tua idea in meno di un minuto. Riuscirai a farlo? Come dovresti organizzare il tuo discorso? Cosa dovresti “realmente” comunicare, qual è il succo di quello che vuoi dire? Forse scoprirai che meno parole usi e più riesci ad essere chiaro e convincente..