La nuova opera di Banksy : avere dei ratti nel bagno non è mai stato così bello

2020 anno segnato da un virus che stravolge le più basilari abitudini , colpisce proprio tutti con eguale violenza e la noia non fa sconti . Unica soluzione: stare a casa e per non rallentare troppo si lavora dal pc, smart working nuova parola d’ ordine.

Sicuramente il mondo dell’ arte, momentaneamente è quello che ne sta maggiormente risentendo nonostante le mostre online o le eventuali proposte alternative.

C’ è chi non si arrende però come Banksy, l’ opera in smart woking invade il bagno di casa sua.

Un bagno quasi claustrofobico è messo a soqquadro da alcuni ratti: a partire da sinistra, come quando si legge una frase, compare il primo appeso per la coda, altri quattro topi circondano lo specchio in modo perimetrale storcendolo e creando il forte senso di disordine che invade la stanza, in basso un altro salta sul dentifricio con prepotenza sporcando il lavabo dallo stile pienamente inglese .

Arrivando al lato destro due ratti scappano frettolosamente sulle mensole creando scompiglio , abbassando lo sguardo ultimo, in posa, fa i suoi bisogni sulla tazza.

L’ immagine fa subito il giro del web e sfiora in poche ore 1,5 milioni di likes, con l’ ormai notissima affermazione apparsa in didascalia: “my wife hates it when i work from home”.

Come ogni sua opera anche questa ha un forte senso satirico, vuole criticare il sistema capitalistico che, nonostante il disagio, continua a sfruttarci anche da casa, una frecciatina all’ isolamento collettivo accompagnato dal telelavoro forzato. Anche se per non lasciarci soli decide di lavorare anche lui secondo questi nuovi criteri.

La sua sfida all’ estabilishment è come un grido per chi non ha voce , da quando è apparso il suo primo murale. Banksy parla per chi non ha voce abbasta forte per gridare.

I ratti sono una casualità?

Stando a casa perché non rendere il soggetto di un opera di questo genere un normale animale domestico costretto magari alla monotonia con noi?

In realtà chi segue l’ artista avrà notato la ciclicità con cui ripropone alcuni soggetti : scimmie, poliziotti, bambini e ratti.

RATS è proprio il nome che diede ad una serie, essi vengono spesso rappresentati in quanto sono piccoli e brutti, a prima vista insignificanti ma sono stati in grado di distruggere interi sistemi sociali apparentemente invincibili .

Da casa l’ arte non ha lo stesso sapore, sicuramente , ma aspettando la quotidianità osserviamo come gli artisti sappiano sorprendere, nonostante tutto.

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