LA MOSTRA: “ I MARMI TORLONIA. COLLEZIONARE CAPOLAVORI”. ROMA

Apre al pubblico il 14 ottobre 2020 una delle mostre più attese della stagione autunnale: “I marmi Torlonia. Collezionare capolavori”. L’esposizione che era stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus sarà visitabile a Roma fino al 29 giugno 2021, nella nuova sede espositiva dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli, riaperta al pubblico dopo 55 anni grazie all’impegno e al progetto della Sovrintendenza di Roma Capitale. Oltre 90 le opere selezionate tra i 620 marmi catalogati e appartenenti alla collezione Torlonia, la più prestigiosa raccolta privata d’arte classica al mondo di sculture antiche: significativa per la storia dell’arte, degli scavi, del restauro, del gusto, della museografia e degli studi archeologici. La collezione Torlonia è un insieme eccezionale di capolavori: sarcofagi, busti e statue greco-romane, frutto di una serie di acquisizioni delle maggiori collezioni patrizie romane, oltre che di scavi nelle terre di proprietà della famiglia. “Collezione di collezioni” che nelle diverse fasi della sua costituzione, scrive la storia stessa del collezionismo di antichità. La storia della raccolta Torlonia, inizia ai primi dell’ottocento e prende una configurazione museale per volontà del Principe Alessandro Torlonia, che nel 1866 decide di acquistare a Roma, sulla via Salaria, l’antica Villa del Cardinale Alessandro Albani con i suoi preziosi beni artistici, giardini, quadrerie, affreschi e sculture greche e romane, come il famoso Antinoo da Villa Adriana o la statuetta in bronzo dell’Apollo Sauroctono di Prassitele. Alla fine dell’ottocento la collezione conta un numero straordinario di marmi antichi e nasce così l’idea, promossa dal Principe Alessandro, di fondare un museo di scultura antica (1875), riutilizzando un vecchio magazzino di granaglie su via della Lungara, nei cui ambienti le opere vengono ordinate e catalogate in testi e fototipie da Pietro Ercole Visconti, per essere offerte all’ammirazione di piccoli gruppi di visitatori. Il museo scomparve poi negli anni 70, attualmente infatti (dal 1976) i marmi sono rimasti chiusi in stanzoni al piano terra del palazzo di famiglia sempre in via della Lungara. Ora sembra però che il progetto possa essere ricreato in una sede permanente, cercando un luogo adatto, grazie all’intesa tra la Fondazione Torlonia, nata nel 2014, con l’obiettivo di conservare e promuovere la collezione e il Ministero dei Beni Culturali. Un accordo innovativo tra pubblico e privato che rappresenta il futuro della cultura italiana. La mostra si pone come una narrazione storica che attraversa le fasi del collezionismo privato di antichità e il suo passaggio alla costituzione del museo come lo conosciamo oggi a partire dal 400, quando a Roma le opere d’arte si trasferiscono nelle case delle famiglie romane, origine della nascita successiva delle esposizioni permanenti museali, il più antico esempio appunto i Musei Capitolini. L’esposizione, è uno spaccato altamente rappresentativo del percorso formativo della raccolta Torlonia, esito di una lunga serie di acquisizioni e di alcuni significativi spostamenti di sculture fra le varie residenze di famiglia a Roma dal XV al XIX secolo. La scelta delle opere è stata guidata da due principi, la qualità stilistica e il loro restauro, (ricordiamo un restauro seicentesco probabilmente del Bernini), determinanti per la realizzazione dell’evento. Il percorso espositivo, strepitoso viaggio nel collezionismo romano dal quattrocento a tutto l’ottocento, si realizza in un racconto in 5 sezioni, secondo appunto un criterio cronologico a partire dalla fondazione del Museo Torlonia, inaugurato nel 1875, dal Principe Alessandro Torlonia, come già citato, e rimasto aperto fino agli anni quaranta del novecento. Come primo impatto infatti si è scelto un itinerario nella straordinaria serie di busti maschili e femminili, da Pompeo e agli Imperatori Flavi, ai ritratti di Livia o Messalina. La sezione successiva riunisce i ritrovamenti ottocenteschi di antichità nelle proprietà Torlonia, sarcofaghi e repliche di sculture greche. La III sezione rappresenta le forme del collezionismo del settecento con le sculture provenienti dalle acquisizioni di Villa Albani e della collezione dello scultore e restauratore Batolomeo Cavaceppi. Infine, a chiudere l’evento saranno rispettivamente una raccolta di marmi appartenuta a Vincenzo Giustiniani, uno dei più sofisticati collezionisti romani del 600 (fu anche mecenate di Caravaggio) ed un’inedita selezione di reperti archeologici, oggetti d’arte provenienti da famiglie aristocratiche del quattrocento e cinquecento, come quelle di Pio da Carpi e Caetani. Al termine della visita, gli ospiti potranno affacciarsi sull’esedra dei Musei Capitolini dove sono riuniti per l’occasione il monumento equestre di Marco Aurelio, la lupa romana e i bronzi del Laterano che Sisto IV nel 1471 regalò al popolo romano, donazione che ha caratterizzato un processo storico culturale importante costituendo il nucleo iniziale dei Musei Capitolini, considerati per questo il museo più antico del mondo. Poi la mostra viaggerà, il progetto ha avuto una risonanza non indifferente, attraendo l’attenzione di istituzioni museali estere con le quali si sono aperte relazioni, forse il Louvre, il British, ma le offerte giungono anche da oltreoceano. La Fondazione Torlonia ha restaurato (attento ripristino guidato dalla dottoressa Anna Maria Carruba) i marmi selezionati, con il contributo di Bulgari che testimonia ancora una volta l’interesse e il sostegno nei confronti delle arti, anche main sponsor della rassegna. La mostra è il risultato di un’intesa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo con la Fondazione Torlonia e nello specifico, per il Ministero, della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con la Soprintendenza Speciale di Roma. Il progetto di studio e valorizzazione della collezione è di Salvatore Settis, curatore dell’evento con Carlo Gasparri. Electa, editore del catalogo, cura anche l’organizzazione e la promozione dell’esposizione. Il progetto di allestimento è di David Chipperfield Architects Milano. L’imperdibile mostra “I marmi Torlonia. Collezionare capolavori”, con gli antichi busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi, crea un effetto culturale in cui Roma e l’Italia hanno avuto un primato indiscutibile, mostra di grande valore anche per la storia dell’arte mondiale.

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