Palazzo delle esposizioni sa sorprendere con mostre originali , questa “la meccanica dei mostri” è l’ ideale per grandi e piccini , un allestimento che incuriosisce e sorprende , che fa ridere e spaventare .
Coinvolgendo così anche i cinefili con questa freschissima idea .
Chi è Carlo Rambaldi?
Noto in campo cinematografico per le sue opere , egli è stato un artista ed effettista italiano apprezzato a livello internazionale .
Lavorò con molti artisti quali : Pasolini , Dario Argento , Giacomo Gentilomo , Pupi Avati, Lucio Fulci , Lamberto Brava , fino a conoscere la grande produzione cinematografica di Hollywood che gli permetterà di affinare le sue abilità nella creazione di effetti speciali grazie alla meccatronica .
La mostra , visitabile dal 22 ottobre fino al 6 gennai0 2020 , al secondo piano del palazzo, vuole valorizzare proprio la bravura di Carlo ed il realismo nei “mostri” da lui realizzati , ( così reali da far credere ad un giudice che la natura di quanto appariva sullo schermo non fosse poi così artificiale , e venne addirittura accusato di maltrattamento su gli animali) .
Egli è l’ uomo degli effetti speciali poiché ne ha trasformato il ruolo stesso : da elementi di contesto a protagonisti del film. Le sue creature in molti casi sono diventate l’ elemento di riconoscimento di una pellicola , e addirittura i protagonisti stessi, alcuni esempi possono essere ET, King Kong, Alien.
La mostra racconta cosi la storia di Rambaldi legata in modo indissolubile a quella del cinema italiano e a tutta la sperimentazione che c’ è dietro . La marionetta di Pinocchio ad esempio che deve a lui la paternità, ed i vari schizzi dell’ artista restaurati come quelli che hanno lentamente portato l’ idea di ET o King Kong, sono anch’essi esposti .
Maggior spazio è dato alle opere create per il film di Garrone : “il racconto dei racconti” del 2015 , film fantastico che colpisce anche lo spettatore più distratto per le scenografie e per gli effetti , ma soprattutto per i mostri!
Tantissimi e dalle forme ed i nomi più bizzarri , di dimensioni piccole o gigantesche sono stati creati proprio da lui per portare la spettacolarità di questo film dalla trama intrecciata ad un livello superiore .
L’ orco , il drago , la pulce sono tutti lì esposti , esattamente come li vediamo animati nel film .
La mostra da spazio anche alle generazioni successive a Rambaldi e mostra, come queste, negli anni seguenti il boom digitale , siano tornati alla meccatronica associata al digitale. Il gruppo Makinarium, tra i più importanti al mondo di questo settore, ha restaurato le opere in mostra e una sezione documenta il loro lavoro nel cinema di oggi evidenziando la continuità che c’è tra il lavoro del maestro Ferrarese ed il loro.