La formazione artistica dello IED Factory 2022 al Museo MAXXI di Roma.

Nei giorni scorsi si è aperta al MAXXI di Roma, un evento formativo con 300 studenti e 16 artisti che ha interessato alunni del secondo anno impegnati nel Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione. Nell’occasione sono presenti 16 artisti provenienti da sei Paesi diversi: Agnes Questionmark (Agnes?), Basurama, Anouk Chambaz, Janice Deul, Jan Drozda, Laura Federici, Stefan Goldmann, Piotr Hanzelewicz, Julia Janssen, Naessi, Parasite 2.0, Vincenzo Pizzi, Marta Roberti, Davide Savorani, Stalker, Adele Tulli con Ludovica Fales.

Da ricordare che i partner speciali di IED Factory 2022 sono Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, Centro Ceco di Roma, Istituto Polacco di Roma e Real Academia de España en Roma.

L’iniziativa, promossa dall’Istituto Europeo di Design, coinvolge gli iscritti ai secondi anni dei corsi di Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione della sede di Roma, in un’esperienza didattica e generativa. L’evento, come anticipato, è Iniziato il 21 marzo 2022, e concluderà la XIII edizione annuale il 25 marzo, alle 19, con la presentazione dei 16 progetti finali, in occasione di un evento gratuito e aperto al pubblico, negli spazi espositivi del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.

Per conoscere meglio l’iniziativa, riportiamo le dichiarazioni di Domitilla Dardi, Senior Curator per il Design del MAXXI:

“È con grande piacere che accogliamo al MAXXI IED Factory, progetto con il quale condividiamo pienamente lo spirito trans-disciplinare. Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo contempla già nel suo nome il superamento delle barriere disciplinari e sin dall’inizio sostiene il confronto e il dialogo. Esattamente come la Scuola va a stimolare il lavoro di concerto tra artisti e designer”.

Nell’occasione è importante menzionare anche il commento di Laura Negrini, Direttrice di IED Roma:

“In un tempo in cui, come sostiene il filosofo tedesco-coreano Byung-Chul Han, il dolore e le alternative scomode fanno paura, il design deve dare spazio a quanto non trova consenso nel pensiero dominante, ascoltando voci spesso invisibili, alimentando sguardi liberi e pensieri tanto ribelli quanto profondi”.

Ricordiamo in conclusione che nell’evento potremo assistere a performance, videoinstallazioni, sfilate sonore, collage artistici, nati dalla sinergia tra studentesse, studenti, artisti e artiste, riflettono sul tema “I miss you. Design oltre il consenso”. A tal proposito, gli organizzatori della lodevole iniziativa, ci sottolineano che il titolo si ispira alla performance del 2003 di Franko B: la sfilata della sofferenza sulla passerella della Tate come atto di ribellione e sfida al mondo della moda.

Ed infine, segnaliamo ancora che i progetti in corso d’opera si diffondono tra l’ambito fisico del corpo e le declinazioni concettuali della mancanza e del dissenso: la regista Adele Tulli parte dal corpo come intima soggettività e strumento politico che incarna strutture di potere; l’attivista e giornalista afro-olandese Janice Deul lavorerà sugli stereotipi, le esclusioni e l’eurocentrismo nella moda; il dj tedesco Stefan Goldmann dirigerà una sfilata sonora; l’artista e designer olandese Julia Janssen porterà al centro del laboratorio il rapporto fra social media, social equity, big data e identità digitali; la pittrice Laura Federici studierà insieme agli studenti un allestimento per portare l’arte nel carcere di Regina Coeli.

Un’occasione, dunque importante che fa vedere il brillante percorso formativo degli studenti che si confrontano con artisti di livello provenienti da diverse realtà culturali e territoriali

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