La Cripta dei Cappuccini, alla scoperta della Roma sotterranea

Roma – la chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, o Nostra Signora della Concezione dei Cappuccini, più nota come “Chiesa dei Cappuccini”, è un luogo di culto cattolico situato in Via Veneto, nei pressi di Palazzo Barberini.

È stata fatta costruire da Papa Urbano VIII, a poca distanza dal palazzo della famiglia Barberini, tra il 1624 e il 1630, in onore di suo fratello Antonio Barberini che faceva parte dell’ordine dei Cappuccini, la cui tomba è tuttora conservata all’interno della chiesa di fronte all’altare maggiore.

Formata da una piccola navata con 5 cappelle laterali per ogni lato è arricchita da reliquie, sepolcri illustri e importanti opere d’arte tra cui alcuni dipinti realizzati da Pietro da Cortona e dal Domenichino.

In origine la Chiesa si trovava in una zona di campagna, e comprendeva un campanile e un monastero, abbattuti poi per la realizzazione di Via Veneto e in seguito per la costruzione del Ministero dell’Industria.

La particolarità principale è sicuramente legata all’annesso criptoportico ad essa adiacente, decorato con le ossa di almeno 4000 frati cappuccini morti, resti raccolti tra il 1528 ed il 1870 dal vecchio cimitero dell’ordine dei Cappuccini, che si trovava nella chiesa di Santa Croce e Bonaventura dei Lucchesi, nei pressi del Quirinale.

All’ingresso della cripta su di una targa c’è scritto: «quello che voi siete noi eravamo, quello che noi siamo voi sarete»; divisa in cinque piccole cappelle, all’interno di cui si trovano anche alcuni corpi interi di alcuni frati mummificati con indosso le vesti tipiche dei frati Cappuccini.

La scelta di decorare la cripta con le ossa, che potrebbe apparire lugubre e macabra, è in realtà un modo di esorcizzare la morte e di sottolineare come il corpo non sia che un contenitore dell’anima, e in quanto tale una volta che essa l’ha abbandonato il contenitore si può riutilizzare in altro modo.

Il singolare e un pò macabro percorso mette in evidenza i decori, di gusto rococò, tutti realizzati con gli innumerevoli elementi ossei delle varie parti del corpo, formano rosoni, lesene, stelle, fiori, festoni e persino lampadari e un orologio.

I nomi delle piccole cappelle ricordano le ossa con cui sono stati realizzati i decori (dei bacini, dei teschi, delle tibie, dei femori ecc.).

Il motivo della realizzazione di questo particolare cimitero, certamente anteriore al 1793, non è nota, si ipotizza che la sua creazione sia opera di alcuni cappuccini fuggiti dalla Francia del XVIII secolo oppressa dall’Ancien Regime, come invece è possibile che sia solo un’opera dei cappuccini come inno alla vita ultraterrena e monito riguardo la brevità della vita o del corpo.

Alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che l’ideatore di questo “monumento funebre” sia stato il frate cappuccino Norberto Baumgartner da Vienna (1710-1773), noto pittore cappuccino, presente con certezza nel convento di Roma nel 1745.

Fra le tante supposizioni, che accompagnano questo cimitero, pare che lo stesso Urbano VIII avesse dato disposizioni affinché le piccole cappelle fossero pavimentate con la terra proveniente dalla Terra Santa.

Box informazioni:

Via Veneto 27, Roma aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30) tel: 06/88803695 email: segreteria@cappucciniviaveneto.it

costo biglietto intero: 8.50 euro

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