LA CHIESA DI SANTA CATERINA DELLA ROTA IN ROMA

La chiesa di Santa Caterina della Rota, è un luogo di culto cattolico situato in via San Girolamo della Carità ed è una delle più antiche chiese del rione Regola a Roma. In origine ebbe il titolo di Santa Maria In Catarina, ma il nome subì molteplici variazioni, la prima in cateneri come conferma una bolla di Papa Urbano III del 1186. Il nome originario le deriva dal fatto che, annesso alla stessa esisteva un ospedale destinato ai poveri prigionieri riscattati dai musulmani di Tripoli e di Tunisi, i quali presso l’altare della Vergine, come ricordo della liberazione, solevano appendere le loro catene. Con il tempo questa espressione si trasformò in caterina e quindi il culto di Santa Caterina subentrò a quello di Maria. La chiesa è dedicata anche alla Santa nativa di Alessandria d’Egitto e martirizzata nel IV secolo per non aver voluto rinnegare la sua fede cristiana. L’Imperatore Massimiano II decretò che venisse stritolata da una ruota dentata (da cui l’appellativo in dialetto romanesco “della rota”) ma lo strumento di tortura miracolosamente si ruppe e la Santa venne poi decapitata: la leggenda vuole che un angelo l’abbia portata via e deposta sul monte Sinai. Tra la metà del XII secolo e i primi anni del XIII secolo l’amministrazione della chiesa fu oggetto di contesa tra San Lorenzo in Damaso e il Capitolato di San Pietro: fu quest’ultimo a prevalere, come documentato dalle successive Bolle Papali. I lavori di restauro furono effettuati dall’architetto Ottavio Mascherino nel XVI secolo, anche se l’intervento si limitò principalmente all’interno. Due ulteriori restauri furono effettuati nel 1857 e nel 1879, promosso quest’ultimo dal Cardinale Edoardo Borromeo. La facciata, progettata nel 1730 da Luigi Poletti, si presenta con un grande portale con timpano curvo spezzato, al centro del quale è posto lo stemma del Capitolato di San Pietro, sovrastato da un enorme finestrone con timpano curvo. Due coppie di paraste con capitelli corinzi ed un grande timpano triangolare completano la facciata. L’interno si presenta a navata unica con tre nicchie per lato; particolarmente suggestivo lo splendido soffitto ligneo del cinquecento proveniente dalla scomparsa chiesa di San Francesco d’Assisi a Ponte Sisto, situata all’interno dell’Ospizio dei Centopreti e demolita in occasione della costruzione dei Muraglioni del Tevere. Nel primo altare a destra vi è il dipinto “Fuga in Egitto”di Girolamo Muziano; accanto vi è la tomba dell’incisore romano Giuseppe Vasi, morto nel 1782, che illustrò le architetture di Roma antica e papale e le scene della vita quotidiana del tempo, autore della monumentale opera “Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna” raggiungendo grande fama, che verrà appannata solo successivamente dalla suggestione emanante dalle incisioni del Piranesi. Nel terzo altare a sinistra “l’Annunciazione” risalente al XVI secolo (scuola tosco-romana); all’interno è anche la scultura della Vergine e Sant’Anna che un tempo veniva portata in processione per le donne in attesa di un figlio ( “Processione della Panze”). Era famosa infatti la festa del 26 luglio, quando con una processione a rulli di tamburo e una cannonata a salve da Castel Sant’Angelo le donne incinte seguite a cavallo dai seguaci del sodalizio, accorrevano a farsi benedire. Il rito sopravvive nella attuale chiesa la domenica dopo la messa. Dal 1929 la chiesa è sede della Venerabile Arciconfraternita Vaticana di Sant’Anna dei Parafrenieri come evidenziato dall’iscrizione posta sopra il portale: “VEN: ARC. V. S.ANNAE. PARAFR.”. Roma è ricca di chiese ma troppo spesso le più piccole e nascoste vengono dimenticate, infatti superficialmente i turisti in genere rivolgono le loro visite alle chiese maggiori, a quelle più nominate, ma l’antichità e la bellezza sono anche dove quasi nessuno pensa.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Comments

    • Vittoria Castiglione
    • 19 Aprile 2020
    Rispondi

    buonasera, sono una studentessa di architettura e restauro. sarei interessate ad approfondire l’argomento come caso di studio. posso contattarla in modo? la ringrazio

      • Redazione
      • 19 Aprile 2020
      Rispondi

      SI CHIAMA AL 3420892100

Rispondi a Vittoria Castiglione Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares