La casina delle civette

Utilizzata come luogo di evasione dalle ufficialità della residenza principale, La Casina delle Civette fu ideata e costruita da Giuseppe Jappelli su commissione del principe Alessandro Torlonia.

La mescolanza di stili che la caratterizza è sintomo delle diverse aggiunte decorative e strutturali che sono avvenute negli anni.

Inizialmente, infatti, si presentava come un edificio rustico con muri di tufo. Il primo intervento di abbellimento avvenne nel 1908 per volere del nipote di alessandro, Giovanni Torlonia, che la trasformò in una raffinata residenza utilizzando porticati, torrette, vetrate colorate e loggette per avvicinarsi ad uno stile medievale.

Successivamente, nel 1916, l’edificio acquisì il nome con cui oggi è conosciuto per il ricorrere ossessivo del tema delle civette nelle decorazioni, frutto di più interventi cominciati nel 1914, voluti dal principe Giovanni, amante dell’esoterismo.
Nel 1917 Vengono aggiunte delle strutture ispirate allo stile liberty.
Si possono ammirare decorazioni pittoriche, stucchi, mosaici, legni intarsiati, ferri battuti, stoffe, sculture in marmo, tutte sintomo di particolare attenzione.

Purtroppo, la maggior parte dei manufatti e delle decorazioni non sono originali.
Nel 1944, in seguito all’occupazione delle truppe anglo-americane, cominciò il declino di questo posto magnifico.
Nel 1991 ci fu un incendio che aggravò le condizioni di degrado della Casina, insieme  furti e vandalismi.
Grazie ad un meticoloso lavoro di restauro basato sui documenti e su le fonti rimaste, eseguito dal 1992 al 1997 possiamo ammirare quello che la casina è oggi.

Foto di Manuel Grande

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